FAINI, Anna Maria
Nacque a Firenze, probabilmente nell'ultimo decennio della seconda metà del seg. XVIII; non si hanno notizie sulla sua formazione musicale e sugli inizi della sua carriera di cantante, che la vide attiva dapprima a Firenze e successivamente a Londra. Dotata d'una bella voce di contralto e particolarmente versata per i ruoli comici, si dedicò prevalentemente all'interpretazione di intermezzi di carattere buffo.
Esordì forse a Firenze nella stagione di carnevale del 1719 interpretando, al teatro di via del Cocomero, il ruolo di Aurilla nell'intermezzo comico Cola e Aurilla di autore anonimo, insieme con F. Belisani nel ruolo di Cola. Si dedicò contemporaneamente anche al repertorio serio e nel 1721, sempre nello stesso teatro, fu Fiammetta nel dramma per musica Il conte di Cutro (musica probabilmente di L. Cattani), cui fece seguito Il bottegaro gentiluomo ovvero Larinda e Vanesio di G. M. Orlandini (carnevale). Mancano da questo momento notizie sulla sua attività che comunque non la vide impegnata fuori della città natale. Il 26 dic. 1725 apparve ancora a Firenze, al teatro di via della Pergola, ove, interpretando ruoli principali in opere serie, fu Selinda nel Farnace, (musica di ignoto, ma forse di L. Vinci o di N. Porpora); sempre nello stesso teatro il 25 febbr. 1726 fu Alessandro in La forza del sangue (musica di A. Lotti o G. M. Buini), replicata al teatro Reale di Livorno nell'autunno dello stesso anno. Il 9 agosto e il 22 sett. 1728, ancora alla Pergola fu Tauride nel dramma per musica Arianna e Teseo di N. Porpora accanto al celebre sopranista Carlo Broschi detto il Farinelli (Alceste) e a Nicola Grimaldi (Teseo).
La sua partecipazione ad opere di successo accanto ad artisti di grande fama rivela eloquentemente la notorietà conquistata dalla F. in ambienti teatrali dominati da grandi virtuosi, cui era spesso affidato l'esito delle opere interpretate. Tra il 7 febbraio e il 1° marzo 1729 interpretò il ruolo di Fulvio nel Catone in Utica di L. Vinci con una compagnia di canto di cui facevano parte A. P. Fabri (Catone) e Anna Girò (Emilia), con i quali partecipò alla prima rappresentazione di Atenaide o Gli affetti generosi di A. Vivaldi, sostenendo il ruolo di Marziano nella stagione di carnevale 1729; la prima opera fu poi replicata al teatro S. Sebastiano di Livorno nel carnevale 1730, probabilmente con la stessa compagnia.
Nel 1730, formato un sodalizio artistico con Antonio Lottini, la F. decise di dedicarsi esclusivamente agli intermezzi comici e, dopo essere apparsa in teatri di Livorno e di Pistoia, fu nuovamente a Firenze ove, al teatro di via del Cocomero, interpretò il ruolo di Nice nello Speziale in villa, forse di G. M. Orlandini (13 nov. 1730). Dal 2 luglio al 2 agosto 1730 al teatro dei Risvegliati di Pistoia prese parte con il Lottini all'intermezzo a due voci Grilletta e Porsugnacco, inserito tra gli atti del Sirbace di L. A. Predieri, interpretato anche dal celebre evirato Gaetano Maiorano detto Caffariello. Tornata a Firenze il 26 dic. 1730 si esibì negli intermezzi inseriti tra gli atti del Fratricida innocente di G. M. Orlandini al teatro di via del Cocomero, ove il 27 febbr. 1731 interpretò un ruolo non definito in Amor vince l'odio, ovvero Timocrate di G. Chinzer (primo atto) e G. Bracci (secondo e terzo atto). Apparve ancora, nello stesso teatro ed ancora con il Lottini nella burletta per musica La maschera levata al vizio forse con musica di G.M. Buini (febbraio 1731). Sempre al teatro di via del Cocomero il 26 giugno 1732 interpretò il ruolo di Pasquina nella commedia La serva padrona di L. A. Predieri su testo di F. Vanneschi dalla commedia di I. A. Nelli, accanto a Giovanni Manzuoli (Brunetto). Fu poi a Lucca ove, nell'autunno 1735 apparve con il Lottini nell'intermezzo Porsugnacco e Grilletta di G.M. Orlandini. Si trasferì poi a Londra, insieme con il Lottini, probabilmente con una delle numerose compagnie italiane che periodicamente si esibivano sulle scene inglesi.
Giunta in Inghilterra, fu scritturata dal King's Theatre di Londra e, rivaleggiando con la compagnia diretta da G. F. Haendel che agiva al Covent Garden, si esibì nella stagione 1736-37, interpretando con successo gli intermezzi comici di G. M. Orlandini: Porceaugnac and Grilletta, Serpilla e Bacocco (Il marito giocatore e la moglie bacchettona), anche nota come Il giocatore, e Grullo e Moschetta, oltre all'Impresario (delle Canarie) diD. Sarro, in cui interpretò il ruolo di Dorina. Il soggiorno della F. e del Lottini in Inghilterra, nonostante il giudizio restrittivo del Troy, fu tutt'altro che negativo: come sottolineava Charles Burney (Timms) e ai due artisti va riconosciuto il merito di aver introdotto in Inghilterra il genere dell'intermezzo comico inserito tra gli atti dell'opera seria, come si usava nei maggiori centri musicali europei. Inoltre, nonostante i giudizi non favorevoli spesso rivolti alla categoria dei cosiddetti buffi, che venivano di solito assegnati ad un rango sociale e professionale inferiore rispetto ai cantanti dell'opera seria, sia il Lottini sia la F. furono artisti professionalmente seri e dotati di buone qualità interpretative.
Non si hanno notizie di ulteriori esperienze londinesi della F. che, separatasi dal Lottini, ancora attivo a Londra nella stagione 1737-38, fece ritorno in Italia e insieme con G. Ristorini tornò ad esibirsi in ruoli comici a Firenze; fu infatti al teatro di via del Cocomero negli intermezzi inseriti in Scipione nelle Spagne di C. Arrigoni (7 febbr. 1739) e nella Preziosa ridicola, probabilmente di G. M. Orlandini, in cui sostenne il ruolo di Madama accanto a G. Compassi, forse inserito nell'Issipile di autore anonimo (stagione di carnevale del 1744). La sua ultima apparizione in pubblico ebbe luogo sempre nello stesso teatro il 14 sett. 1744 nella commedia Lo scialacquatore di G. M. Orlandini, in cui interpretò il ruolo di Delfina. Da questo momento non si hanno ulteriori notizie della F. che, si ritiene abbia così concluso la sua carriera.
Fonti e Bibl.: Firenze, Biblioteca ed Archivio comunale in via S. Egidio, Capitoli dell'Accad. degl'Infuocati posti sotto il patrocinio di S. Andrea Corsini, 1699-1737, busta 44, conti e ricevute diverse; C. Rossi Melocchi, Diario pistoiese, IV, cc. 37 s., 49, 54 ss.; R. Giazotto, Antonio Vivaldi, Torino 1973, p. 427; R. L. Weaver-N. W. Weaver, A chronology of music in the Florentine theater, 1590-1750, Detroit 1978, pp. 44 s., 260 ss., 267, 282, 303 ss.; M. Rinaldi, Ilteatro musicale di A. Vivaldi, Firenze 1979, p. 170; C.E. Troy, The comic intermezzo: a study in the history of eighteenth-century Italian opera, Ann Arbor 1979, pp. 54 ss.; F. Piperno, Appunti sulla configurazione sociale e professionale delle "parti buffe" al tempo di Vivaldi, in A. Vivaldi: teatro musicale, cultura e società, II, Venezia 1981, pp. 438 ss.; A. Chiappelli, Storia del teatro di Pistoia dalle origini alla fine del sec. XVIII, Roma 1981, pp. 91, 122, 210; A. L. Bellina-B. Brizi-M. G. Pensa, I libretti vivaldiani. Recens. e collaz. dei testimoni a stampa, Firenze 1982, p. 44; C. Timms, A.M.F., in The New Grove Dict. of opera, II, London 1992, pp. 104 s.