VERTUA GENTILE, Anna
– Nacque a Dongo (Como) il 30 maggio 1845 da Rocco Vertua (Cremona 1814 [Ruolo anagrafico austriaco, Comune di Codogno, benché sulla tomba sia indicato l’anno 1815]-Dongo 1862) e da Esther Polti (Dongo 1823-1899).
Rocco si era trasferito a Dongo da Codogno, dove risiedeva nella casa del padre Antonio (pretore ex napoleonico passato al Regno Lombardo-Veneto), e aveva trovato lavoro nelle Ferriere Rubini, Falck, Scalini e Comp. Morì nel 1862 lasciando vedova Esther con tre figli: dopo la primogenita, Anna, erano nati Antonietta (1847-1921) e Antonio (1855-1914).
Dopo la morte del padre Anna trovò impiego presso lo Stabilimento di educazione per ragazze dell’istituto delle Dame inglesi voluto nel 1837 in Vicenza dall’imperatore Francesco I. Passata la bufera del 1848 (determinante fu l’aiuto di Niccolò Tommaseo, ministro per il Culto e l’Istruzione della Repubblica veneta), nel 1852, dal collegio delle Dame inglesi di Lodi, era giunta come nuova madre superiora Teresa Surlera, che si trovò ad affrontare il difficile periodo successivo alla terza guerra d’indipendenza, superato sostanzialmente grazie all’appoggio dell’amministrazione comunale di Vicenza.
A favore delle Dame inglesi si prodigarono personaggi come Giacomo Zanella (cui, nel 1876, fu chiesto di dirigerne la scuola) e Fedele Lampertico (con Antonio Fogazzaro e Luigi Luzzatti allievo di Zanella), che nutrivano per Surlera profonda stima e reverente amicizia.
«Donna Teresa Surlera» esercitò una grande influenza sulla formazione di Anna che, nel 1868, le dedicò una raccolta di novelle, Letture educative per fanciulle, scritte esplicitamente per le allieve della scuola delle Dame inglesi e pubblicato dalla Paravia di Torino.
La Bibliografia scolastica compilata a cura dell’Associazione italiana per l’educazione del popolo... (1871) inserì la raccolta nella lista dei «Libri speciali d’istruzione femminile»; pur considerando che l’istruzione dei ragazzi e delle ragazze dovesse avere fondamentali tratti comuni, si riteneva infatti «che l’indole più mite della donna, il suo sentimento più fino e più delicato, i sacri doveri che le incombono nella famiglia e nella società, esige[ssero] anche un’educazione particolare».
Anna scrisse, anche, su La Donna, fondato a Padova nel 1868 da Gualberta Beccari. Il periodico, che nei primi anni di vita si dichiarava «Periodico morale istruttivo. Compilato da donne italiane», accanto alle firme delle collaboratrici ascrivibili alla ‘sinistra’, ospitò quelle di ‘moderate’ e cattoliche note. Nel 1869, dopo la morte di Giovanni Cairoli, Beccari, con Francesca Zambusi Dal Lago, si fece promotrice dell’Albo Cairoli per il quale Anna scrisse un articolo intitolato Non piangere più.
Il 19 ottobre 1872 Anna si unì in matrimonio con Iginio Gentile (nato a Dongo nel 1843), professore di storia antica e, dal 1879, di archeologia all’Università di Pavia; dalla loro unione, nel 1874, nacque Marco Tullio.
Milano, dove si erano stabiliti i coniugi Gentile, era il centro dell’industria editoriale e gli editori ben avvertivano le opportunità del nuovo mercato collegato alla scuola e all’istruzione. L’introduzione del libro di testo, la richiesta di periodici specializzati in campo pedagogico e non ultima la domanda di letteratura educativa per fanciulli furono incentivi essenziali per questo nascente ramo dell’industria editoriale. In questo quadro, per le bambine, cui per ragioni di ‘decenza’ era interdetto il libro di avventure, si affermò un tipo di romanzo specifico, volto a coltivare le ‘naturali’ inclinazioni femminili.
Anche sotto il profilo culturale, Milano, pur sempre la città di Laura Solera Mantegazza, era l’ambiente ideale e la scrittrice pubblicò diversi romanzi; la Hoepli le affidò, inoltre, la direzione della parte femminile del mensile illustrato Italia giovane (che Vertua tenne fino al 1896). Nel 1893 morì il marito Iginio: Marco Tullio, destinato agli studi di ingegneria, aveva diciannove anni. È, probabilmente, in questo periodo che Anna intraprese con decisione la professione di scrittrice.
La sua produzione letteraria (scrisse più di duecento libri tra romanzi, raccolte di racconti, commedie per bambini e ragazzi, libri di testo per le scuole, manuali per giovani spose o di galateo per ragazze) fu copiosissima e il successo clamoroso. Le case editrici si contendevano i suoi lavori e lei, tramite l’editore Vallardi, entrò in contatto con Guido Fabiani, direttore (e fondatore) del Giornale delle maestre. Nel 1905 fu chiamata dall’editore Solmi di Milano a dirigere Fanciullezza italiana, un quindicinale che, accanto a romanzi a puntate (il primo dei quali fu Tino di Valfredda, composto di sua mano), proponeva rubriche di galateo, di argomento culturale e resoconti di viaggi.
La scomparsa prematura del figlio Marco Tullio, nel 1912, a trentotto anni, fu un colpo da cui Vertua Gentile non si riebbe mai del tutto, anche se continuò nella sua attività di scrittrice. La sua popolarità era grandissima, benché versasse da tempo in condizioni economiche difficili: già nel 1898 il Comune di Milano aveva chiesto all’Istituto veneto di scienze lettere ed arti il nome di una scrittrice ‘preclara e povera’ per l’assegnazione della pensione Giannina Melli (cui Ada Negri aveva rinunciato). Furono fatti i nomi di Vertua Gentile, di Carlotta Ferrari (di Lodi) e di Edvige Salvi (di Verona), e tuttavia la commissione ritenne di non poter avanzare proposte. Negli anni 1913-15 fu nominata dal Comune di Milano ispettrice delle Scuole festive superiori.
Nel 1923 si ritirò presso l’istituto di S. Savina (che aveva ospitato la sorella Antonietta nei suoi ultimi anni di vita) a Lodi, città dove ancora operava il locale istituto delle Dame inglesi; è possibile che alcuni noti editori abbiano provveduto a pagare la retta del ricovero.
Morì il 23 novembre 1926 e venne tumulata nel cimitero di Codogno, vicino al padre, alla madre, alla sorella, al fratello e al figlio.
Opere. Le opere di seguito indicate rappresentano un compendio, largamente incompleto e solo esemplificativo, dei generi e della diffusione della produzione di Anna Vertua Gentile; per una bibliografia più esaustiva si rimanda ai cataloghi disponibili su Internet.
Letture educative per fanciulle, Torino 1868; Come dettava il cuore, Milano 1872; Storia di una bambola, Milano 1883; Fra i monti, Milano 1884; Scene di collegio: Martina, Milano 1885; Silvana, Milano 1886; Il maestro di Valbruna. Libro di lettura per le scuole rurali, Milano 1888; Nora, Milano 1888; L’arte di farsi amare dal marito. Consigli alle giovani spose, Milano 1889; Fra i piccini, Milano 1889; In collegio: letture per giovinette, Milano 1889; Teatrino per bambine e fanciulletti, Milano 1890; Nuovo teatrino per le marionette, Milano 1892; Fra i campagnoli: per le scuole rurali d’ambo i sessi, Milano 1893; L’odio di Rita, Milano 1894; Per la mamma educatrice, Milano 1894; Il Natale dei fanciulli, Milano 1895; Come devo comportarmi?, Milano 1897; Romanzo di una signorina per bene, Milano 1897; Al telefono: scene familiari per fanciulle, Torino 1898; Cinematografo. Scene famigliari per fanciulle, Milano 1898; Cuor forte e gentile: racconto per giovinette, Milano 1898; Le feste della fanciullezza: racconti, Milano 1898; Fotografia istantanea: scene famigliari in un atto, Torino 1898; Un minuetto (con balletto figurato): scene famigliari per fanciulle, Torino 1898; Vittima del lavoro, Milano-Palermo 1899; Fantasiosa, Catania 1901; Lulù, Lanciano 1901; Voce materna: consigli ed esempi alle madri e alle giovanette, Milano 1903; Pippetto: novella, Lanciano 1904; Angelita, Torino 1905; La potenza della bontà: libro per le signorine, Milano 1905; Vita intima, in Il secolo XIX nella vita e nella cultura dei popoli, XVII, Milano s.d. [ma 1907?]; A la vecchia ferriera, Milano 1908; A te, sposa, Milano 1910; Tino di Valfredda, Milano 1910; Angolo romito, Sesto San Giovanni 1912; Il castello di Valsirano, Roma 1912; Luciana, Sesto San Giovanni 1912; Ulrica, Sesto San Giovanni 1912; A la faggeta, Sesto San Giovanni 1913; Albertina, Sesto San Giovanni 1913; Le avventure di un monello, Sesto San Giovanni 1913; Sotto i cieli dell’Alpe, Sesto San Giovanni 1913; Bucaneve, Sesto San Giovanni 1914; Cinematografo: commedia in 2 atti, per fanciulle, Torino 1914; Fra due giardini, Milano 1914; Godete fanciulli!, Piacenza 1914; Ida attrice, Sesto San Giovanni 1914; Teatro per fanciulli e fanciulle, Milano 1914; La voce dell’esperienza: libro per le signorine, Piacenza 1915; Il figlio della frana, Sesto San Giovanni 1916; La najade della cascata, Milano 1919; Michela, Milano 1919; La casa della scogliera, Milano 1920; Burattini interessanti: serie di produzioni pel teatrino delle marionette, Milano 1923.
Fonti e Bibl.: Per dati e fonti relativi ad Anna Vertua Gentile si rimanda, rispettivamente, all’Anagrafe storica dei Comuni di Codogno (Lodi) e Dongo (Como), all’Archivio della Parrocchia di Dongo e all’Archivio storico dell’Università di Pavia. Bibliografia scolastica compilata a cura dell’Associazione italiana per l’educazione del popolo e pubblicata per uso delle autorità scolastiche comunali e provinciali e dei maestri delle scuole classiche e tecniche, Roma-Torino-Firenze-Milano 1871, pp. VII, 217-222; M.M. Sweet, The Italian immigrant and his reading, Chicago 1925, p. 10; L. Messedaglia, Luigi Fogazzaro e l’Istituto Veneto, in Nel centenario della nascita di Antonio Fogazzaro, Venezia 1942, pp. 13-34 (in partic. pp. 19 s.); B. Pisa, Venticinque anni di emancipazionismo femminile in Italia, Gualberta Alaide Beccari e la rivista «La Donna» (1868-1890), Roma s.d. [ma 1982].
A. Cerizza, A. V.G., scrittrice, in Archivio storico lodigiano, CXX (2001), pp. 15-21; F. Cutrona, Il palcoscenico dei buoni sentimenti: A. V.G. scrittrice di teatro per l’infanzia, in Storie di donne, Contessa Lara - A. V.G. - Ida Baccini - Jolanda: scrittura per l’infanzia e letteratura popolare fra Otto e Novecento, a cura di P. Boero, Genova 2002, pp. 35-44; O. Gamberini, A. V.G. scrittrice per l’infanzia, tesi di laurea, Università cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, a.a. 2002-03; M. Di Giorgio, V.G. A., in Italiane, I, Dall’Unità d’Italia alla prima guerra mondiale, a cura di E. Roccella - L. Scaraffia, Roma 2004, pp. 177 s.; L. Gazzetta, Figure e correnti nell’emancipazionismo post-unitario, in L. Gazzetta - T. Sega, Movimenti di emancipazione: reti, iniziative e rivendicazioni (1866-1914), in Donne sulla scena pubblica: società e politica in Veneto tra Settecento e Ottocento, a cura di N.M. Pellegrini, Milano 2006, pp. 138-160; C. Ghizzoni, Il Comune di Milano e l’istruzione dei giovani lavoratori. Le Civiche Scuole serali e festive superiori fra Unità ed età giolittiana, in History of education & children’s literature, IV (2009), 2, pp. 197-224 (in partic. p. 223); A. Cerizza, A. V.G., in Scrittrici italiane dell’Otto e Novecento: le interviste impossibili, a cura di H.A. Cavallera - W. Scancarello, Pontedera 2013, pp. 79- 89; L. Mazzei, A. G.V., l’onesta cinefila, in Nuove frontiere per la storia di genere, III, a cura di L. Guidi - M.R. Pellizzari, Padova 2014, pp. 299-307; D. Concato, Le «Dame inglesi» a Vicenza. Storia di una congregazione e del suo apostolato, Vicenza 2016, pp. 21-32; M. Harari, L’insegnamento dell’archeologia nell’Università di Pavia dall’Unità d’Italia alla fine della prima guerra mondiale, in Almum Studium Papiense. Storia dell’Università di Pavia. Dalla Restaurazione alla Grande Guerra, II, 2, a cura di D. Mantovani, Milano 2017, pp. 1265-1268; L. Clerici, Libri per tutti, Bari-Roma 2018, pp. 153-158.