ZUCCARI, Anna
ZUCCARI, Anna (Neera). – Nacque a Milano il 7 maggio 1846 da Fermo, architetto, e da Maddalena Manusardi.
Dopo aver frequentato le scuole elementari a Milano, nel 1856 rimase orfana di madre e si trasferì presso due zie nubili in provincia di Bergamo, a Caravaggio, dove crebbe insieme ai due fratelli e al padre, che morì dieci anni dopo la dipartita della moglie. Visse dunque l’infanzia in condizioni economiche precarie, dedicandosi principalmente al cucito e al ricamo; non amava la scuola – «credo che pochi siano andati a scuola così mal volentieri come andavo io» (Neera, 1919, p. 25) – ma adorava leggere racconti, poesie e romanzi, da Le mille e una notte ai versi di Byron e Ossian, fino alla prosa di Viaggio sentimentale di Laurence Sterne, come confessò nelle sue memorie Una giovinezza del secolo XIX (pubblicate postume da Luigi Capuana nel 1919).
Nel 1871 sposò Emilio Radius, banchiere, dal quale ebbe due figli: Adolfo, che divenne ingegnere, e Maria, che nel 1898 sì unì in matrimonio con l’editore e giornalista Guido Martinelli.
Ritrovata una certa stabilità economica, Anna si trasferì con il marito nuovamente a Milano, in via Borgospesso. Qui frequentò il vivace ambiente culturale cittadino, e nel 1875 – scegliendo per sé lo pseudonimo oraziano di Neera – esordì sulla scena letteraria con un racconto breve, poi pubblicato sul settimanale Il Pungolo grazie all’aiuto del suo direttore, Leone Fortis. Due anni dopo dette alle stampe la sua prima opera narrativa, dal titolo Un romanzo (1877). A seguire, con il supporto del fisiologo e antropologo Paolo Mantegazza collaborò al primo manuale sull’igiene femminile, pubblicato nel 1881 con il titolo Dizionario d’igiene per le famiglie.
Nel 1890 la ritroviamo insieme al direttore Guido Marcati tra i fondatori della rivista Vita intima, di cui, come scrisse in una lettera a Verga, si sentì «direttrice spirituale» (Arslan - Verdirame, 1978, p. 39). Quegli anni furono dedicati principalmente alla stesura di saggi, molti dei quali apparvero nel periodico milanese Idea liberale, e segnarono l’inizio di una florida carriera letteraria marcata da una incontenibile poliedricità; Neera fu autrice di otto raccolte di novelle, ventidue romanzi – tra cui emerse subito, per popolarità di critica e di pubblico, la Trilogia della donna giovane, composta da Teresa (1887), Lydia (1887) e L’indomani (1889) – di sette volumi di saggi e di tre raccolte di poesie. Notevoli anche le raccolte di corrisponden;ze epistolari che intrecciò con i più illustri intellettuali del tempo (Paolo Mantegazza, Giovanni Verga, Luigi Capuana, Filippo Tommaso Marinetti).
Negli anni, la sua produzione prese le forme più varie e trovò una potente cassa di risonanza nelle pagine dei quotidiani e delle maggiori riviste dell’epoca: Fanfulla, Corriere del mattino, Fanfulla della domenica, Il Giorno, Corriere della sera, Corriere di Napoli, Nuova Antologia, Marzocco, e L’Illustrazione italiana. Ciò che tenne saldo un corpus così variegato fu l’attenzione costante e diffusa che seppe riservare – come scrisse più volte Benedetto Croce, suo fine estimatore – al «problema della donna e quello dell’amore, [che] hanno formato l’oggetto principale e quasi unico del suo studio» (Croce, 1914, pp. 932 s.). Attraverso la parola letteraria, la scrittrice milanese sottese rivoluzionarie indagini sulle repentine e radicali trasformazioni che coinvolsero le donne italiane a cavallo tra i due secoli, quando l’avanzata dilagante dell’industrializzazione, del socialismo e della prima ondata femminista minarono dal profondo le tradizionali modalità in cui si era secolarmente cristallizzato il ruolo delle donne in famiglia e in società. La molla che mosse la sua produzione si configurò, tuttavia, come un meccanismo a duplice spinta. Soprattutto negli scritti saggistici mostrò una chiara tendenza reazionaria rispetto ai ruoli di genere, nonostante la risalita, sul piano immaginifico, della produzione romanzesca, del fascino per la trattazione in senso moderno di questioni nodali alla ridefinizione dell’identità femminile. Se, infatti, si dichiarò sempre antifemminista, tutte le volte che solcò con la parola letteraria il piano della fiction «ucci[se] l’angelo del focolare» (Azzolini, 2001, p. 69). Nei suo scritti teorici, invece, in particolare nella raccolta di saggi Le idee di una donna (1904), espresse a chiare lettere l’idea – a tratti paradossale se si considera il suo personale status professionale di celebre scrittrice – secondo cui i ruoli primariamente deputati alle donne fossero quelli di moglie e di madre, e che la loro connaturata sfera d’azione si ritagliasse entro i margini dell’ambiente domestico.
Oltre all’ammirazione di Croce, la sua poliedrica scrittura raccolse subito l’attenzione di altri prominenti intellettuali dell’epoca, come Roberto Bracco, Federico De Roberto, Antonio Fogazzaro, e Luigi Capuana, per il quale scrisse Autobiografia a Luigi Capuana, che trovò la stampa nel 1891 come prefazione alla seconda edizione del Castigo. Fu proprio la costante attenzione di Capuana e di Croce alle sue opere a determinarne la fortuna critica tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, attraverso la pubblicazione, nel corso degli anni, di intense recensioni sulle più prestigiose riviste letterarie del tempo. Il primo articolo di Croce su Neera comparve nel 1905 sulla rivista La critica, poi incluso come capitolo della Letteratura della nuova Italia. Se Capuana apprezzò perlopiù il realismo dei suoi primi romanzi e la incoraggiò a focalizzarsi su quell’aspetto, Croce lodò principalmente la predominanza dell’‘ideale’ sul ‘reale’, tratto tipico della scrittura successiva alla Trilogia della donna giovane; già nel 1919, mentre scriveva la prefazione a Una giovinezza del secolo XIX, espresse con parole sferzanti il suo disappunto per la mancanza di attenzione e di apprezzamento critico nei confronti delle sue opere: «il pregio, in cui ho sempre tenuto gli scritti di Neera, non ha trovato a dir vero, generale consenso nel nostro mondo letterario, dove a questa scrittrice gentile, austera e nobilissima si assegna di solito un posto assai inferiore al merito» (Croce, 1919, p. XIII). Di fatto, ad eccezione dell’inclusione di Neera da parte di Luigi Russo nel suo volume del 1923 I narratori, l’appello di Croce rivolto ai critici del tempo perché rivalutassero la sua produzione letteraria non trovò risposta, e l’autrice milanese fu inghiottita per decenni nella ‘galassia sommersa’ della scrittura femminile italiana (Arslan - Chemotti, 2008).
La spinta femminista degli anni Settanta del Novecento segnò un ritorno dell’attenzione da parte della critica italiana nei confronti delle sue opere, soprattutto grazie alla ristampa nel 1976, fortemente voluta da Luigi Baldacci, del romanzo Teresa; nella sua prefazione all’opera, il critico introdusse il testo al nuovo pubblico, presentandolo come un «document[o] essenzial[e] dello spirito femminista» (1976, p. 7). Un ritrovato interesse documentato dalle recenti ristampe di numerose sue opere romanzesche e teoriche (perlopiù ad opera di Antonia Arslan) e dalla loro traduzione in lingua inglese firmata da Martha King. Certamente, infine, alla diffusione e internazionalizzazione dei suoi scritti hanno pure contribuito iniziative finalizzate alla loro digitalizzazione, come la banca dati sulla scrittura femminile dell’Università di Chicago, che ad oggi contiene dodici titoli digitalizzati della scrittrice, e il progetto Di.Re della Biblioteca nazionale Braidense, che alla voce Monografie digitalizzate mette a disposizione del pubblico contemporaneo le versioni digitali di otto romanzi della scrittrice milanese, che morì a Milano nel 1918 colpita da tumore ed è sepolta nel cimitero monumentale della città.
Opere. Romanzi: Un romanzo, Milano 1876; Addio!, Milano 1877; Vecchie catene, Milano 1878; Un nido, Milano 1881; Il castigo, Milano 1881; La regaldina, Milano 1884; Il marito dell’amica, Milano 1885; Teresa, Milano 1886; Lydia, Milano 1887; L’indomani, Milano 1889; Senio, Milano 1892; Nel sogno, Milano 1893; Anima sola, Milano 1895; L’amuleto, Milano 1897; La vecchia casa, Milano 1900; Una passione, Milano 1903; Il romanzo della fortuna, Milano 1906; Crevalcore, Milano 1907; Duello d’anime, Milano 1911; Rogo d’amore, Milano 1914; Crepuscoli di libertà, Milano 1917. Per novelle et similia: Novelle gaje, Milano 1879; Iride, Milano 1881; La freccia del parto, Milano 1883; Voci della notte, Napoli 1893; Fotografie matrimoniali, Catania 1898; La villa incantata, Livorno 1901; Conchiglie, Roma 1905; La sottana del diavolo, Milano 1912; Fiori, Firenze 1921. Per saggi et similia cfr. in collaborazione con P. Mantegazza, Dizionario d’igiene per le famiglie, Milano 1881. Si veda inoltre Il libro di mio figlio, Milano 1891; L’amor platonico, Napoli 1897; Battaglie per un’idea, Milano 1898; Un idealista. Alberto Sormani, Milano 1898; Il secolo galante, Firenze 1900; Uomini, uomini, donne, donne, Firenze 1903; Confessioni letterarie, Milano 1904; Le idee di una donna, Milano 1904; La conoscenza del fanciullo, Roma 1908. Per le poesie: Poesie, Milano 1898; Il canzoniere della nonna, Milano 1908; Poesie, Milano 1919. Si vedano inoltre gli scritti autobiografici: Autobiografia a Luigi Capuana, Torino-Roma, 1891; Memorie autobiografiche, Firenze 1909; Una giovinezza del secolo XIX, Milano 1919; Profili, impressioni e ricordi, Milano 1919.
Fonti e Bibl.: B. Croce, La letteratura della nuova Italia, III, Bari 1914; Id., Prefazione, in Neera, Una giovinezza del secolo XIX, Milano 1919; L. Baldacci, Introduzione, in Neera, Teresa, Torino 1976; A. Arslan- R. Verdirame, Giovanni Verga e Neera: un carteggio (con due lettere di Eleonora Duse), in Quaderni di filologia e letteratura siciliana, 1978, n. 5, pp. 27-42; Dizionario biografico delle donne lombarde (568-1968), a cura di R. Farina, Milano 1995; A. Arslan, Dame, galline e regine: la scrittura femminile italiana fra ’800 e ‘900, Milano 1998; F. Sanvitale, Camera ottica. Pagine di letteratura e realta, Torino 1999; A. Folli, Penne leggere. Neera, Ada Negri, Sibilla Aleramo. Scritture femminili italiane fra Otto e Novecento, Milano 2000; L. Kroha et al., The novel, 1870-1920, in A history of women’s writing in Italy, Cambridge 2000; P. Azzolini, Il cielo vuoto dell’eroina, Roma 2001; M. Muscariello, Anime sole. Donne e scrittura tra Otto e Novecento, Napoli 2002; A. Arslan - S. Chemotti, La galassia sommersa. Suggestioni sulla scrittura femminile italiana, Padova 2008; Rethinking Neera, a cura di K. Mitchell - C. Ramsey-Portolano, suppl. a The Italianist, III (2010), 30; P. Zambon, Un Ottocento d’autrice: la letteratura italiana dai rusticali al simbolismo, Padova 2019. Dal sito della Biblioteca nazionale Braidense: http://www. braidense.it/risorse/dire.php (13 novembre 2020); dal sito della University of Chicago: http://www.lib.uchicago. edu/efts/IWW/ (13 novembre 2020).