Annabella
Nome d'arte di Suzanne Georgette Charpentier, attrice cinematografica francese, nata a Parigi il 14 luglio 1907 e morta a Neuilly-sur-Seine (Parigi) il 18 settembre 1996. Caratterizzata da una figura fragile e da lineamenti delicati, grazie alla sua bellezza acerba, innocente eppure ricca di charme, A. venne scoperta a soli 16 anni da Abel Gance diventando in seguito una delle attrici più famose del cinema francese, diretta da grandi maestri come René Clair, Julien Duvivier e Marcel Carné. Vinse nel 1936 la Coppa Volpi alla Mostra del cinema di Venezia con Veille d'armes (1935; Vigilia d'armi) di Marcel L'Herbier. Dopo il suo debutto cinematografico nel 1927 nel film Napoléon di Gance, si fece notare in Sous les toits de Paris (1930; Sotto i tetti di Parigi), primo film sonoro di Clair, in cui A. si muove in un universo popolato da piccole figure convenzionali e costituito da tanti microcosmi che compongono la più vasta realtà di una città, Parigi, vera protagonista della storia. Negli anni successivi sempre Clair avrebbe offerto all'attrice due parti di rilievo: quella di Beatrice, eroina sentimentale e innamorata, in Le million (1931; Il milione) e quella di Anna, deliziosa e onesta fioraia che in Quatorze juillet (1932; Per le vie di Parigi) tenta di redimere il proprio fidanzato, un piccolo malvivente, sullo sfondo di una Parigi ancora una volta vero perno del film. Ormai matura per ruoli più complessi e raffinati, tre anni più tardi A. interpretò la ballerina che sposa il legionario Jean Gabin nel film bellico ambientato in Marocco La bandéra (1935; La bandera) di Julien Duvivier e lo stesso anno fu la protagonista, contesa tra Charles Vanel e Jean-Pierre Aumont, di L'équipage (1935; L'equipaggio) diretto da Anatole Litvak. Dopo aver lavorato in Gran Bretagna accanto a David Niven in Dinner at the Ritz (1937; Pranzo al Ritz) di Harold Schuster e in Under the red robe (1937; Il manto rosso) del maestro svedese Victor Sjöstrom, riscosse un enorme successo in patria nel ruolo sofferto di Renée, innamorata di Pierre, nel dramma sentimentale Hôtel du Nord (1938; Albergo Nord) di Marcel Carné. Nello stesso anno si recò a Hollywood e vi rimase per alcuni anni, amareggiata dalle drammatiche notizie provenienti dall'Europa: lo scoppio della Seconda guerra mondiale, l'invasione della Francia, la morte del fratello in un campo di concentramento. La parentesi statunitense si rivelò comunque, sotto molti aspetti, deludente e nono-stante avesse avuto la possibilità di recitare accanto ad attori del livello di Henry Fonda e William Powell, i suoi film non riscossero successo. Il migliore fu Suez (1938) di Allan Dwan, in cui A. ritrovò la vivacità dei suoi primi personaggi nel volitivo ruolo di Toni Pellerin, rivale della più romantica Loretta Young, entrambe innamorate di Tyrone Power, attore che divenne suo marito (dopo lo scrittore A. Sorré, da cui ebbe una figlia, e l'attore Jean Murat). Qualche anno più tardi fu particolarmente intensa in una parte che rifletteva la sua vena più cupa e tragica, quella di una spia francese che viene assassinata dai nazisti in 13, Rue Madeleine (1946; Il 13 non risponde) di Henry Hathaway, con James Cagney. Dopo il divorzio da Tyrone Power (1948), rientrò in Francia dove girò alcuni film di scarso rilievo. Nel 1950 si trasferì in Spagna e vi interpretò Dom Juan (Don Juan ‒ La spada di Siviglia) di José Luis Saenz de Heredia, e quindi a partire dal 1954 si ritirò a vita privata nella sua dimora sui Pirenei.