Figlio (sec. 14º-15º) di Andrillo; ebbe dapprima uffici in Abruzzi. Alla testa, con Ottino Caracciolo, del baronaggio napoletano, contribuì alla caduta e all'imprigionamento di Giacomo della Marca (1416); ma Sergianni Caracciolo, temendone l'influenza, lo fece poi arrestare.