CAMPI, Annetta
Nacque a Milano nel 1844 da Giuseppe e da Carolina Grecchi. Venne educata presso il collegio delle orsoline a Coudert. Trasferitosi il padre, che era impiegato di prefettura, a Torino, la C. poté frequentare la scuola di C. Malfatti. L.Rasi ricordò che fu indotta a recitare da "rovesci di fortuna" e che la maestra si recò a Milano per assistere all'esordio dell'allieva prediletta la quale, a metà dell'anno 1867, andò a sostituire G. Dominici Scalpellini nella compagnia Bellotti Bon; in essa la C. salì rapidamente alla notorietà, alternando il ruolo di ingenua con quello di prima attrice giovane.
Contribuì, in una parte di fianco, al successo d'insieme de La signora delle camelie di A. Dumas figlio, rappresentata al teatro Niccolini di Firenze, impressionando il capocomico, che, per la prima rappresentazione di tre commedie di A. Torelli, puntò sulle risorse d'istinto dell'attrice e la lanciò con il capolavoro dell'autore napoletano, Imariti, andato in scena il 23 nov. 1867 nello stesso teatro. L. Capuana, che nutriva qualche dubbio sulla sua sicurezza, si ricredette dopo averla vista recitare, nella parte di Emma, "con una squisitezza di colorito e di sfumature incantevole"; in effetti ella penetrò il suo personaggio senza incertezze, rendendone dapprima la bizzarria, poi l'ingenuità, infine lo stupore e la felicità con molta misura. Più freddamente fu accolto, il 27 successivo, Chisolo può giungere a tanto;il 30 dicembre ella partecipò a L'asino di Buridano. Il 13 nov. 1869 fu la volta di un'altra commedia del Torelli, La moglie, che, rappresentata al teatro delle Logge di Firenze, sollevò, nel corrispondente de Il pirata, riserve sulla sua capacità di aderire a personaggi a tutto rilievo.
Nel 1871 la C. entrò nella compagnia di F. Sadowski, diretta da C. Rossi, e sotto la sua direzione interpretò La famiglia di L. Marenco (teatro Re vecchio di Milano, 14 nov. 1871) nella parte di Silvia, definita "coscienziosa e diligente"; nel 1872 recitò nella Bellotti-Bon n. 3, diretta dal Rossi; nel 1873 fece parte della Drammatica compagnia N.I.F. Sadowski, pure diretta dal Rossi (La vita nuova di T. Gherardi Del Testa, teatro Niccolini di Firenze, 21 genn. 1781 parte di Ida); l'anno seguente riapparve nella Bellotti-Bon n. 3, dove nell'aprile, a Palermo, raggiunse un altissimo indice di gradimento, come protagonista, ne La signora delle camelie. Dopo aver incontrato successi tiepidi nelle prime di Intrighi eleganti di G. Giacosa (teatro Gerbino di Torino, 8 maggio 1874), de La contessa di Berga (Arena nazionale di Firenze, 10 sett. 1874) e de I derisi di A. Torelli (ibid., 19 sett. 1874), e di Amici e rivali di P. Ferrari (ibid., 27 sett. 1874), confermati dalle repliche milanesi, la C. sciolse il contratto col Bellotti Bon per entrare in ditta con G. Emanuel (la penale concordata col primo e versata da questo il 1º febbr. 1875 fu di L. 6.667).
Ricominciarono i successi con lo spettacolo di riapertura del teatro dei Rozzi di Siena la sera del 14febbraio (Il ridicolo di P. Ferrari). Il 1º maggio la compagnia esordì all'Arena nazionale di Firenze con Cause ed effetti dello stesso, il 2 successivo presentò La dama delle camelie in cui la C., sebbene reputata più adatta per le parti delicate, dette, del personaggio a forti tinte di Margherita Gautier, una delle sue più riuscite interpretazioni; il 16ella entusiasmò il pubblico con l'Agnese di F. Cavallotti, poi fu una stupenda Atte nel Nerone di P. Cossa.
Durante il periodo di riposo l'attrice sposò civilmente, a Lodi, il 16 agosto, il banchiere piacentino Alessandro Piatti; nei primi mesi del 1876 ripresentò l'Agnese, suosuccesso personale, a Torino e a Verona, e il 18 aprile sciolse il contratto con l'Emanuel per costituire la compagnia A. Job e soci, diretta da lei stessa (Il suicidio di P. Ferrari, teatro Lombardo di Lodi, 22 luglio 1876). Tornata con C. Rossi, nel pieno del suo fulgore fisico ed artistico, il 17 febbr. 1877, in occasione della solenne riapertura del teatro Carignano di Torino, recitò il discorso - prologo in versi martelliani scritto dal Giacosa, seguito da una riedizione de Imariti, e il 20 marzo interpretò la prima de Il sacrifizio di V. Bersezio. Nella beneficiata del 13 sett. 1877 riuscì una brillantissima interprete del Trionfo d'amore di G. Giacosa al politeama Reynach di Parma.
Al 25 gennaio e al 5 apr. 1878risalgono le novità Vita nuovissima di T. Gherardi Del Testa e il bozzetto sociale Gli annoiati di G. Giacosa, che ebbero buon successo, specialmente la prima, al teatro Carignano di Torino. Pure qui andarono in scena nel novembre la commedia antigesuitica Leoni e volpi di E. Augier, il 10 genn. 1879la prima di Mercede di A. Torelli, in cui la C. dette un magnifico ritratto della protagonista, e il 31 gennaio La lettera anonima di P. Giacometti, della quale ella fu accuratissima interprete; il 31 marzo 1879la prima di Mastr'Antonio di L. Marenco ebbe esito trionfale.
Dopo aver fatto parte della compagnia Pietriboni, dove fu chiamata a sostituire S. Pietriboni infortunata (1881), l'anno seguente entrò in società con F. Pasta; insieme a lui interpretò Il mondo della noia di E. Pailleron (teatro Goldoni di Venezia, febbraio 1883), Il padrone delle ferriere di G. Ohnet (teatro Sannazaro di Napoli, aprile 1884), Cavalleria rusticana di G. Verga e Fedora di V. Sardou (ibid., maggio 1884), Povero Piero di F. Cavallotti (teatro Quirino di Roma, giugno 1884): dal dramma borghese a quello verista la C. era ormai in grado di affrontare con somma disinvoltura personaggi passionali a diversi livelli. La parte dell'affascinante Neera nella prima di Nicarete di F. Cavallotti (teatro Manzoni di Milano, 2 genn. 1886) fu addirittura un'apoteosi, tanto riuscirono puntuali dizione, portamento e trucco. L'ultimo suo grande successo rimase L'amico di M. Praga (teatro Manzoni di Milano, 25 ott. 1886); improvvisamente si sparse la notizia dello scioglimento del contratto col Pasta, preludio del suo ritiro dalle scene nel maggio 1887.
Rimasta vedova nel gennaio dell'anno seguente, si stabilì prima a Ginevra, poi a Parigi, e passò a seconde nozze con Camillo Diana. La C. morì a Milano il 22 nov. 1924.
Fonti e Bibl.: Necrologio, in Corriere della sera, 23, 27 nov. 1924; cfr., inoltre, Il pirata (Milano), 22 dic. 1869; L'arte drammatica (Milano), 18 nov. 1871, 8 marzo 1873, 18 aprile, 14, 28 nov. 1874, 6, 20 febbraio, 8, 22, 30 maggio, 21 ag. 1875, 15 gennaio, 1º, 22 aprile, 20 maggio, 29 luglio 1876, 24 febbraio, 24 marzo, 15 sett. 1877, 2 febbraio, 13 aprile, 20 nov. 1878, 18 gennaio, 8 febbraio, 5 apr. 1879; Gazzetta piemontese (Torino), 18 febbraio, 21 marzo 1877, 26 gennaio, 6 apr. 1878, 11 gennaio, 1º febbraio, 1º apr. 1879; L'arte (Firenze), 24 febbr. 1883, 26 aprile, 11 maggio, 26 giugno 1884, 21 gennaio, 28 ott. 1886, 28 maggio 1887, 19 genn. 1888; L. Capuana, Il teatro italiano contemporaneo - Saggi critici, Palermo 1872, pp. 108 s., 112, 258;L. Rasi, I comici italiani, I, Firenze 1897, pp. 561-63; N. Leonelli, Attori tragici - Attori comici, I, Milano 1940, pp. 197 s.; Enc. d. Spett., II, coll. 1594 s.