ANGELINI, Annibale
Nato a Perugia il 12 maggio 1812, fu allievo, presso l'Accademia di Belle Arti di Perugia, di Vincenzo Monotti e di T. Minardi, passò poi a quella di S. Luca in Roma e quindi presso l'Istituto artistico di Firenze, ove ebbe maestro L. Facchinelli; fu pure allievo dello scenografo A. Sanquirico. Fu, soprattutto, un buon decoratore murale; operosissimo, lavorò in palazzi romani (Appartamenti nuovi nel pal. del Quirinale; soffitto del salone nel pal. Doria; e inoltre nei pal. Massimo, Lancellotti, Torlonia, Chigi, Del Drago), di Torino (Galleria del Palazzo reale), di Genova e a Orvieto (decorazioni del teatro, eseguite insieme con C. Fracassini). Fu anche restauratore di affreschi (Cappella Paolina e Terza Loggia in Vaticano; affreschi di C. Ferri e del Baciccia nella cupola di S. Agnese in Agone; villino di Sisto V alle Terme Diocleziane; affreschi di Raffaello della cappella Chigi in S. Maria del Popolo). Più scadente, per accademismo e contenutismo, è la produzione di cavalletto, come alcuni quadri storici eseguiti su commissione del re Carlo Alberto (Ritorno di Amedeo VI dall'Oriente; Lodovico Re d'Ungheria; Ezzelino da Romano; Il Duomo d'Orvieto; ora nel Palazzo reale di Torino) o come vedute prospettiche (tre Interni della basilica di S. Pietro, che gli meritarono una medaglia d'oro del ministro della Pubblica Istruzione all'Esposizione di belle arti in Perugia nel 1879; ora nella Galleria di Perugia). All'A. si debbono inoltre sei piacevoli litografie con vedute di Penigia; in questa città aveva affrescato con grottesche e decorazioni varie (perdute) la facciata del palazzo di sua proprietà. L'A. svolse anche una notevole attività come scenografo, da solo e, più spesso, associato col suo antico compagno di studi, V. Baldini, a Bologna, Perugia, Ancona, Roma e Ferrara: le sue scenografle non si discostano dal gusto accademico dell'epoca, ma compì interessanti studi sulla prospettiva scenografica (fu anche insegnante di prospettiva all'Accademia di S. Luca), lasciando un notevole trattato (Trattato teorico-pratico di prospettiva, 2 voll., Roma 1861-62). È anche autore di Una visita artistica delle celebri pitture ad affresco di Pierino Bonaccorsi detto del Vaga restaurate e descritte, Genova 1847.
Morì a Perugia il 19 luglio 1884.
Bibl.: Pitture a fresco eseguite dal Cav. Prof. A. A. nella facciata del suo palazzo in Perugia, Perugia 1865; F. Chialli, Lettera artistica sopra i dipinti del Prof. A. A., Perugia 1869; C. Fani, Elogio funebre di A. A., Perugia 1881. A. Lupattelli, Storia della pittura in Perugia e delle arti ad essa affini, Foligno 1895, p. 88; L. Callari, Storia dell'arte contemporanea ital., Roma 1909, p. 169; F. Santi, Catalogo della Mostra della pittura dell'800 a Perugia, Perugia 1951, pp. 14, 35; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p.503; A. M. Comanducci. Diz. illustrato dei pittori e incisori ital. moderni, Milano 1945, I, p. 17; Enciclopedia dello spettacolo, I col. 613.