BETRONE, Annibale
Nato a Torino il 9 dic. 1883 da Lorenzo, sarto, e da Benedetta Colombo, si iscrisse alla scuola di recitazione Maria Laetitia diretta da D. Bassi; fa dapprima scritturato come secondo brillante, per la quaresima del 1900, nella compagnia dei fratelli Marchetti ed esordì come cameriere in Divorziono di V. Sardou, ma l'anno seguente E. Novelli lo accolse come generico nella sua Casa di Goldoni, al Teatro Valle di Roma; dopo qualche mese divenne amoroso e, distintosi per tenacia e disciplina, giunse ai ruoli di primo attore giovane e di primo attore (impersonò Roberto in PapàLebonnard di J. Aicard e Nemours nel Luigi XI di C. Delavigne). Ebbe quindi la fortuna di passare (1909) con V. Talli, col quale fu primo attore giovane e, dal 1912,primo attore assoluto: colse il primo grande successo il 19 sett. 1913,al Teatro Olimpia di Milano, con L'onore diH. Sudermann. Insieme con M. Melato e con A. Giovannini (fino alla morte di questo, avvenuta nel 1915, anno in cui subentrò nella ditta della compagnia) formò una triade molto affiatata, il cui prestigio e la cui comunicativa segnarono in modo inconfondibile una felice stagione del divismo teatrale italiano.
Il B. possedeva le qualità per farsi amare dal pubblico che ne apprezzava la versatilità delle interpretazioni, oscillanti dalla commedia al dramma di cappa e spada e alla tragedia romantica: a questa, in special modo, è legata la sua fama di attore, anche se la sua dote di creare dei personaggi scrupolosamente studiati nei particolari e controllati da un attento senso della misura finì con l'irrigidirsi in formule dalle quali, dopo i grandi successi degli anni a cavallo della prima guerra mondiale, non seppe o non volle più evadere, con la conseguenza di rifare più o meno inconsciamente il verso a se stesso e di allontanarsi dal gusto ormai mutato degli spettatori. Testimonianze dei suoi successi comici sono le interpretazioni del Conunissario nella prima de La presa di Berg-op-Zoom di S. Guitry (Teatro Manzoni di Milano, 11 dic. 1912) e di Poche in una ripresa de La presidentessa di M. Hennequin e P. Vebet, mentre a riprova della sua attitudine a ricreare atmosfere ricche di suggestione rimangono le personificazioni che suscitarono i più larghi consensi della critica, quella del Signore in grigio in Marionette, che passione! di P. M. Rosso di San Secondo (Teatro Manzoni di Milano, 4 marzo 1918), di Giorgio Banti in L'innesto di L. Pirandello (ibid., 29 genn. 1919), del protagonista nel Glauco di E. L. Morselli (Teatro Argentina di Roma, 30 maggio 1919), di Lui in L'uccello del paradiso di E. Cavacchioli (Teatro Olimpia di Milano, 19 giugno 1919), del Nero in La bella addormentata di Rosso di San Secondo (ibid., 15 luglio 1919), di Teodoro Kostomarow nell'Anfisa di L. N. Andreev (ibid., 29 luglio 1919) e di Cecco Angìolieri in Ilbeffardo di N. Berrini (Teatro Lirico di Milano, 18 agosto 1919).
Nel 1921 il B. formò una compagnia propria (in un primo tempo con Giannina Chiantoni) e divenne l'attore preferito di G. Forzano.
Per la scena interpretò, fra gli altri, il protagonista de Ilconte di Bréchard (Teatro Olimpia di Milano, 17 genn. 1924) e Vittorio Emanuele II in Villafranca (Teatro Lirico di Milano, 15 dic. 1931), ambedue in prima, e, per lo schermo, la versione cinematografica di quest'ultimo dramma dal medesimo titolo, nel 1933 (contribuiva intanto, in maniera determinante, alle affermazioni del Berrini, tenendo a battesimo taluni suoi lavori, come il Rambaldo di Vaqueiras,di cui fu protagonista al Teatro Manzoni di Milano il 9 dic. 1921, e la Francesca da Rimini,in cui fu Gianciotto nello stesso teatro il 10 dic. 1923). Affermatosi nel cinema muto, nel 1924 si segnalò con l'interpretazione di L'arzigogolo di M. Almirante, dal dramma omonimo di Sem Benelli, portando, come altri celebri colleghi, il suo tributo a un tipo di teatro filmato che nelle forti dosature del trucco e negli atteggiamenti barocchi cercava di ovviare all'assenza del dialogo vivo.
Nel 1926-27 la sua riunione con la Melato suscitò grande interesse (notevole la prima della Madama Roland del Forzano al Teatro Olimpia di Milano il 18 genn. 1927, in cui impersonò Danton); fu quindi con E. Gramatica nel 1933, con T. Pavlova nel 1934, con K. Palmer nel 1935, di nuovo con la Melato nel 1936, e infine il 30 ott. 1937 entrò nella Compagnia drammatica nazionale diretta da L. Carini, che debuttò con una ripresa di Villafranca al Teatro Lirico di Milano (il 9 novembre successivo, al Teatro Odeon di Milano, il B. riproponeva il chiuso tormento di Lorenzino in una fortunata ripresa della Maschera di Bruto del Benelli). Nel 1939 compi con P. Borboni la prima tournée nazionale nell'Africa orientale italiana; poi, pur continuando a partecipare a formazioni straordinarie e a compagnie di giro, si dedicò con maggiore frequenza al cinema in veste di caratterista.
Apparve, fra gli altri, nei film Piccoloalpino di O. Biancoli e Piccolomondo antico di M. Soldati nel 1940, in Fedora di C. Mastrocìnque, in La Gorgona di C. Brignone, dal dramma omonimo del Benelli e, con la moglie Elvira Sannipoli, in La maestrina di G. Bianchi e in Noi vivi di G. Alessandrini nel 1942. Dopo aver perduto un figlio durante il secondo conflitto mondiale, visse scontroso e appartator le sue ultime interpretazioni teatrali furono legate alle prime di Inquisizione (Teatro Nuovo di Milano, 29 genn. 1950, parte dell'Abate) e di Irene innocente di U. Betti (Teatro Quirino di Roma, 23 marzo 1950, parte del Sindaco), e alla ripresa all'aperto dell'Otello di Shakespeare (Teatro greco-romano di Taormina, 11 ag. 1950), dove impersonò Brabanzio.
Il B. morì a Roma l'11 dic. 1950.
Bibl.: Recensioni: La scena di Prosa,Milano, XI (20-21 dic. 1912), n. 43, p. 2 (V. Tocci); Il Corriere della sera,20 sett. 1913, 30 gennaio, 20 giugno, 16 luglio, 16 ag. 1919, 10 nov. 1937; Il Messaggero,31 maggio 1919, 24 marzo 1950; L'Illustrazione italiana,27 genn. 1924, p. 97; 30 genn. 1927, p. 86; Corriere di Sicilia,Catania, 13 ag. 1950: vedi ancora Il Corriere della sera,30 ott. 1937. Necrologi: Il nuovo Corriere della sera,12 dic. 1950; IlMessaggero,12 dic. 1950, G. Pasella, B., Milano 1920, pp. 13, 34, 35; N. Leonelli, Viaggio intorno al mio camerino,Bologna 1928, p. 78; S. Lopez, Dal carteggio di Virgilio Talli,Milano 1931, pp. 97, 99; G. Rocca, Teatro del mio tempo,s. 1, Osimo 1935, pp. 55-60; Encicl. biogr. e bibl. "Italiana", s. 9. Attori tragici - Attori comici, I,Milano 1940, pp. 130-132; R. Simoni, Trent'anni di cronaca drammatica,I, Torino 1951, pp. 362 s., 528-531, 742-744; II, ibid. 1954, pp. 19-21; III, ibid. 1955, pp. 13-15, 456-460; Encicl. Ital.,VI,p. 832; Encicl. d. Spettacolo,II,col. 432; Filmlexicon degli autori e delle opere,I,coll. 632 s.