AÑORBE Y CORREGEL, Tomás de
Scrittore drammatico, nato a Madrid, e morto nel 1741. Fu cappellano nel reale Convento dell'Encarnación. Benché l'indirizzo neoclassico già avesse fatto sentire i suoi effetti sul teatro spagnuolo, egli rimase fedele ai vecchi modelli con pedanteria, prolissità e poco gusto, tanto da meritare acerbe critiche dal Luzán e dal Montiano. Scrisse circa venti commedie fantastiche, stravaganti, fredde, e qualche grossolano intermezzo, che godettero tuttavia d'una grande popolarità, come: La virtud vence al destino (rappresentata a Madrid nel 1735); La oveja contro el pastor y el tirano Boleslao; El poder de la razón; El caballero del cielo y primero rey de la Hongría; La Segismunda; El duende de Zaragoza; La Tutora de la Iglesia y doctora de la ley; Princesa ramea y mártir; La Hija del Senescal y el traydor conde de Cauri; La Encantada Melisendra y el Piscator de Toledo; Jupiter y Danae; Los amantes de Salerno, ecc. Scrisse anche Amarguras de la muerte y Pensamientos Cristianos (Madrid 1731), e la tragedia Paulino, ispirata al David perseguido di C. Lozano, infelicissima e pedestre esercitazione contro cui si scagliò il drammaturgo L. Fernández de Moratín, che satireggia poi tutta l'opera dell'Añorbe nella Comedia nueva, dipintura fedele del teatro spagnuolo contemporaneo e nella satira La Derrota de los pedantes.
Bibl.: L. F. Moratín, Catalogo de las piezas dramaticas... desde principios del siglo XVIII, in Bibl. Aut. Españoles, II.