ANSALDO DEI MARI
Nacque a Genova negli ultimi decenni del XII secolo. Di parte ghibellina, nel 1214 divenne console della sua città, che fu però costretto ad abbandonare ‒ in tutta segretezza ‒ qualche decennio dopo, nel febbraio del 1241, quando questa passò sotto il controllo delle famiglie guelfe. Il mese successivo, dopo la presa di Faenza (v.), l'imperatore lo nominò grande ammiraglio del Regno di Sicilia, come successore di un altro genovese, Nicola Spinola, morto alla fine del 1240. Il suo nome è legato alla battaglia del Giglio (v. Giglio, battaglia del) del 3 maggio 1241, che lo vide vittorioso sulla flotta genovese che stava trasbordando da Nizza a Ostia i prelati convocati a Roma da papa Gregorio IX in vista di un concilio ostile a Federico II. Questa vittoria gli procurò il titolo di ammiraglio dell'Impero romano (con tanto di stendardo imperiale), carica creata espressamente per lui dallo Svevo. Nei mesi successivi, e per tutto il 1242, A. tentò a più riprese di sbarcare a Genova per togliere il potere ai guelfi, ma i suoi attacchi furono respinti. Nel giugno 1243 partecipò ‒ insieme al Gran Maestro dell'Ordine teutonico Gherardo di Malperga, a Pier della Vigna e a Taddeo da Sessa ‒ alla legazione inviata da Federico II per felicitarsi con il neoeletto papa Innocenzo IV. Nel 1245 per ordine dell'imperatore si mise al servizio di re Enzo in Sardegna e in Corsica: acquistò così numerosi castelli a nord di Capo Corso, dove impose una vera e propria signoria personale. Nel clima di maggiore tranquillità politica che seguì la morte di Federico II, A. poté far ritorno a Genova. Morì nel 1254.