ADORNO, Anselmo
Nacque a Bruges l'8 dic. 1424 da Pietro (appartenente al ramo degli Adorno di Genova trapiantati nei Paesi Bassi) e da Elisabetta Braderick, di nobile famiglia fiamminga. Assai giovane si fece notare nei tornei cavallereschi e particolarmente in quello dell'"Orso bianco" a Bruges (1440). Nel 1443 sposò Margherita van der Bauk, da cui ebbe dodici figli. Contemporaneamente entrò nella vita pubblica ricoprendo importanti cariche nella sua città: nel 1444 e nel 1452 fu consigliere, fra il 1447 e il 1462 fu più volte hoostruan,tesoriere nel 1459, nel 1464 e nel 1465,e infine borgomastro nel 1473. Nel 1469 egli ospitò in Bruges Maria Stuart, sorella di Giacomo III, fuggita con il marito dalla Scozia. Per questo il duca di Borgogna pensò poco tempo dopo di incaricare l'A. di una missione diplomatica in Scozia. Sappiamo che il re Giacomo III ricevette con molto riguardo l'A. e lo colmò di onori e di regali, ma non sappiamo quale esito avesse la sua missione. Da allora in avanti i duchi di Borgogna si servirono di lui in numerose occasioni. Nel 1470, infatti, Carlo il Temerario gli affidò un delicato compito: egli doveva recarsi, attraversando l'Italia, negli stati musulmani del vicino Oriente, esaminarne le condizioni e riferirne al principe.
Partito il 19 febbr. del 1470 da Bruges con sei compagni, fra i quali era anche Antonio Franqueville, cappellano del duca, l'A. giunse il 20 marzo a Milano e poi a Genova. Nell'una e nell'altra città, sfruttando la sua parentela con gli Adorno e il fatto di essere, sia pure solo di origine, italiano, ebbe colloqui politici con Galeazzo Maria Visconti e Giacomo Doria, che lo ricevettero con grandi onori. A Roma visitò due volte Paolo II; quindi, il 7 maggio, salpò verso Tunisi. Fra il giugno e il dicembre del 1470 l'A. visitò l'Egitto, la Palestina, la Siria, le isole di Cipro e Rodi, Modone; il 21 dicembre arrivò a Napoli ed ebbe un colloquio con Ferdinando II. Nel gennaio del 1471 fu di nuovo ricevuto a Roma da Paolo II; ritornando in patria, visitò le principali città italiane ed ebbe un colloquio politico a Mols, nel Tirolo, con Sigismondo d'Austria, che gli confermò la sua amicizia per il duca di Borgogna. Il 14 ag. 1471 l'A. rientrò a Bruges.
Carlo il Temerario, soddisfatto della relazione che l'A. gli fece del suo viaggio e dei suoi incontri, lo nominò suo consigliere e ciambellano. Nell'ottobre del 1471 l'A. accompagnò in Scozia, presso il fratello Giacomo III da lui già conosciuto, Maria Stuart e suo marito, che aveva già ospitato in Bruges. In questa occasione si rinsaldarono ulteriormente i suoi legami con re Giacomo, cui egli offrì una copia della sua relazione sul viaggio in Oriente. Nel 1474 Carlo il Temerario pensò di affidargli una ambasceria per il re di Persia, che il duca di Borgogna voleva indurre ad attaccare gli stati musulmani del Medio Oriente. Ma, quando l'A. era già partito, Carlo il Temerario, saputo che i Veneziani lo avevano preceduto a Baghdad senza ottenere alcun risultato, lo richiamò. Dopo la morte di Carlo la fortuna dell'A. precipitò: a Bruges, accusato di cattiva amministrazione, fu arrestato e gettato in prigione; quindi venne escluso da tutte le cariche pubbliche. Lasciati i Paesi Bassi, l'A. si trasferì in Scozia, presso Giacomo III che lo fece suo consigliere. Ma l'odio dei nemici di Giacomo (che doveva finire assassinato nel 1488) si riversò su di lui: il 23 genn. 1483 il giustiziere Alessandro Gordon uccise l'A. dopo averlo fatto cadere in un'imboscata.
La relazione in latino del suo viaggio in Italia e in Oriente, dal titolo Anselmi Adurni equitis Hierosolymitani ordinis Scotici et Cypriae, Iacobi III, Scotorum regis et Caroli Burgundici ducis consiliarii, baronis in Corthuy et Eilekins, domini in Ronsele et Ghendbrugge, Itinerarium Hierosolymitanum et Sinaicum,ècontenuta in mss. della Biblioteca Nazionale di Parigi, di quella municipale di Lilla e della Biblioteca reale di Bruxelles.
Fonti e Bibl.: P. Litta, Fam. cel. ital., Adorno,tav. I; G. Heyd, Le colonie commerciali degli Italiani in Oriente nel Medio Evo,II, Venezia 1868, pp. 223, 249, 269; C. Desimoni-T. Belgrano, Documenti ed estratti inediti o poco noti riguardanti la storia del commercio e della marina ligure,I, in Atti d. Soc. ligure di storia patria,V (1871), pp. 178, 539; G. Heyd, Storia del commercio del Levante nel Medio Evo,Torino 1913, p. 12; Biographie nationale de Belgique,I, Bruxelles 1866,pp. 73-79; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés.,I, coll. 590-591 (con bibl.).