ansiolitico
Farmaco in grado di ridurre l’ansia. Poiché l’ansia è una patologia multiforme, per la sua terapia farmacologica può essere necessario l’impiego di a. diversi, associati o meno a supporto psicoterapico. Uno degli scopi della terapia con a. è quello di combattere l’ansia e i suoi sintomi (compresa l’insonnia), senza indurre sedazione diurna: gli a. devono infatti consentire di svolgere le consuete attività, comprese quelle che richiedono precisione e attenzione, quelle di tipo intellettuale, la guida di autoveicoli, ecc.; non devono inoltre compromettere le relazioni interpersonali nell’ambiente familiare e lavorativo. I primi a. moderni in grado, seppure in misura incompleta, di ridurre l’ansia senza indurre sedazione, sono alcune benzodiazepine come l’alprazolam. La ricerca farmacologica ha in seguito messo a disposizione altre molecole ad azione a. quali il buspirone, la clonidina, il propranololo; quest’ultimo e altri bloccanti dei recettori beta dell’adrenalina riducono molti dei sintomi dell’ansia, quali insonnia, tachicardia, ipertensione, agitazione psicomotoria. Negli ultimi anni l’ansia ha subito una riclassificazione e sono stati messi in luce alcuni punti di contatto con la patologia depressiva; di conseguenza, il trattamento di alcune forme di ansia (disturbi da panico, agorafobia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi alimentari come la bulimia) viene effettuato con molecole utilizzate anche come antidepressivi. Sono inoltre allo studio nuovi a., quali gli antagonisti della colecistochinina o del fattore rilasciante la corticotropina (due sostanze endogene) e gli steroidi neuroattivi, che agiscono sul recettore del GABA e delle benzodiazepine.