SMETONA, Antanas
Statista e scrittore lituano, nato il 10 agosto 1874 a Užulenis (distretto di Ukmerge). Frequentò la facoltà di giurisprudenza a Pietroburgo dalla quale fu espulso per la sua attività politica che gli procurò anche la prigione. Riammesso all'università poté laurearsi nel 1902. Rientrato in Lituania, collaborò a quasi tutti i giornali e riviste che si pubblicavano in quell'epoca. Nel 1905 fu eletto presidente del primo grande Seimas lituano in cui fu chiesta alla Russia l'autonomia per il paese. Scoppiata la guerra mondiale si occupò per controbattere l'azione polacca tendente a ottenere l'annessione della Lituania alla Polonia. Compì numerosi viaggi in Europa per mantenere unità d'indirizzo e di azione fra i diversi comitati che si erano istituiti all'estero e per raccogliere fondi occorrenti all'organizzazione del nuovo stato che il 16 febbraio 1918 aveva proclamato a Vilna la propria indipendenza. Nel 1919 venne eletto per la prima volta presidente della repubblica, carica che tenne fino al 13 giugno 1920. Uscito dal governo, riprese la sua attività giornalistica e creò il partito Pažanga (Il Progresso) che costituì la prima affermazione di una più energica azione nazionale in contrasto coi principî democratici a cui la nuova repubblica aveva ispirato le sue istituzioni. Il 17 dicembre 1926, in seguito ad un colpo di stato, S. fu rieletto presidente e riconfermato per 7 anni nel 1930. Egli è anche capo dei Tautininkai o nazionalisti lituani, partito in cui si è venuto trasformando l'antica Pazanga.
S. ha al suo attivo molti scritti anche di carattere umanistico. Le sue idee politiche e sociali sono però raccolte nei quattro volumi di recente pubblicazione: Vienybes Gairemis (Sotto l'insegna dell'Unità); Švieso Takais (Le vie luminose); Atgimstant (Risorgendo) e Lietuviu santykiai su Lenkais (I rapporti fra i Lituani e i Polacchi).