OBELERIO, Antenoreo
Fu il nono doge di Venezia (o il settimo se si escludono, secondo la recente ipotesi di R. Cessi, dalla serie ducale tradizionale Paoluccio Anafesto e Marcello). Era tribuno di Malamocco, e venne designato doge (804) a Treviso da un gruppo di esuli. Si associò al dogado il fratello Beato. Sembra fossero esponenti del partito francofilo. I Bizantini reagirono con una spedizione comandata dal patrizio Niceta; costrinsero O. a patteggiare e presero come ostaggio Beato. Ritornato questo da Bisanzio, i due fratelli si associano al potere un terzo, Valentino. Re Pipino, per ristabilire sul ducato la supremazia franca, intraprese quindi una vasta impresa di assoggettamento della Venezia, stroncata dalla resistenza degli abitanti. In quell'occasione la sede ducale fu trasportata (811) da Malamocco a Rialto, dove rimase in seguito. Incerta è la fine di O., rifugiatosi alla corte franca (o condottovi prigioniero?) e da questa consegnato ai Bizantini.
Bibl.: Sanudo, Vite dei Dogi (ed. Monticolo); H. Kretschmayr, Geschichte v. Venedig, I, Gotha 1904; R. Cessi, Venezia ducale, I, Padova 1928.