BEVAN, Anthony Ashley
Arabista inglese, nato il 19 maggio 1859, professore nell'università di Cambridge. Dedicatosi dapprima a studî di esegesi biblica e di gnosi orientale, pubblicò un pregevole commento al libro di Daniele (1892) e curò l'edizione e la traduzione dell'inno dell'anima negli atti apocrifi siriaci di S. Tommaso (Cambridge Texts and Studies, V, 1897); un ritorno a questo primo campo di attività è segnato dall'articolo Manicheism nell'Encyclopaedia of Religion and Ethics del Hastings (VIII, pp. 394-402). Ma il meglio del suo lavoro egli diede all'antica poesia araba, curando l'edizione delle Naqā'iḍ di Giarīr e al-Farazdaq (scambio d'invettive tra i due grandi poeti dell'età omayyade; v. arabi: Letteratura) con l'ampio commento del filologo as-Sukkarī, vastissima raccolta di notizie preziose sulla poesia e sulla storia dell'età preislamica e del primo secolo dell'Islam. Questa laboriosa impresa, condotta con impeccabile metodo filologico e completata da indici e glossario estesissimi (Leida, 3 voll., 1905-12), assicurò al B. la fama di uno dei maggiori maestri di filologia araba contemporanei. Curò gl'indici dell'edizione dell'antologia poetica al-Mufaddaliyyāt edita da C. Lyall (Leida 1924) e diede altri contributi alla poesia araba sia con articoli e recensioni in riviste, sia con consigli ed emendazioni a lavori altrui.