Shaftesbury, Anthony Ashley Cooper 1° conte di
Politico inglese (Wimborne Saint Giles, Dorset, 1621-Amsterdam 1683). Erede di un cospicuo patrimonio, a 19 anni fu eletto al Parlamento breve; ma non fu ammesso, benché eletto, al Parlamento lungo. Allo scoppio della guerra civile, fu a fianco di Carlo I; nel 1643 però dichiarò al Parlamento di aver lasciato la fazione carlista per motivi religiosi: riammesso al Parlamento, si associò ai presbiteriani. Con l’avvento di Cromwell (1645), S. si ritirò dalla scena pubblica per alcuni anni; membro del Barebone’s Parliament (1653), vi sostenne la politica moderata di Cromwell, col quale per oscuri motivi tornò a rompere l’anno successivo. Negli anni confusi del protettorato di R. Cromwell e in quelli seguiti alla morte di lui, S. fu con qualche esitazione sostenitore dei presbiteriani e dei repubblicani. Si accordò tuttavia con G. Monk e nel momento decisivo fu tra i sostenitori della restaurazione: fu uno dei 12 commissari che andarono da Carlo a Breda per invitarlo a tornare. Membro del Consiglio privato, all’incoronazione di Carlo II (apr. 1660) fu nominato barone Ashley; e dal nuovo Parlamento fu designato cancelliere dello Scacchiere. S. si distinse tuttavia assai più per l’opposizione alla politica religiosa di E. Clarendon e dell’Alta Chiesa: scrisse in quegli anni un trattato sulla tolleranza e nel 1665 si oppose al Five mile act. Fu un sostenitore delle guerre contro l’Olanda; conte di S. (1672) e lord cancelliere, difese con vigorosa oratoria l’opportunità della seconda guerra olandese. Frattanto il problema della successione incendiava la vita politica inglese e S. ruppe quindi col re decidendo di appoggiare il Test act contro la successione di Giacomo II. Dovette lasciare la carica e divenne da allora il capo dell’opposizione alla corte, fomentando il «terrore papista» del 1678. Presidente del Consiglio privato (1679), S. appoggiò l’Habeas corpus act e si batté per l’Exclusion bill: egli voleva la successione al trono di J. Monmouth. Quando nel nov. 1679 l’Exclusion bill, approvato dalla Camera dei comuni, passò a quella dei lord, S. lo difese contro G. Halifax, ma senza successo. Allo scioglimento del nuovo Parlamento (1681), S. era in aspro contrasto con la corte. Arrestato e sottoposto a giudizio, riuscì a fuggire dalla Torre e riparò (1682) ad Amsterdam, dove morì poche settimane dopo.