anti-autoblu
anti-autoblù (anti-auto blu), loc. s.le f. e agg.le inv. Il contrasto al privilegio di avere a disposizione un’auto pubblica; a esso relativo.
• Se gli amministratori comunali dovessero provare a infischiarsene della mozione «anti-auto blu», c’è chi è già pronto a iniziative esemplari. «Se entro il termine di venti giorni la mozione non sarà resa esecutiva, dalla mattina del 30 gennaio mi incatenerò alla cancellata della fontana di piazza Pretoria», intima il capogruppo dell’Mpa, Giulio Cusumano. (M. L., Repubblica, 11 gennaio 2008, Palermo, p. IV) • da mesi segnaliamo al Campidoglio che la quantità di lettere anti-auto blu sta aumentando. Il Comune non ha poteri ma potrebbe, con estremo senso civile, rivolgersi ai tanti Palazzi per chiedere la fine di questa abitudine che rende Roma l’unica Capitale europea obbligata a sopportare tutto ciò. Stupisce che la Politica non cominci con questa riforma, davvero a costo zero, per ricostruire un’immagine sempre più corrosa dall’impopolarità. (Paolo Conti, Corriere della sera, 13 novembre 2011, p. 12) • Matteo [Renzi] agli appuntamenti importanti ci è andato a piedi. Ma la retorica studiatissima e strategica dell’anti-autoblù, la ripetizione plateale del mantra del non possiamo non farci vedere diversi da quelli che c’erano prima nella Repubblica dei Lampeggianti, non rischia di essere altrettanto stucchevole delle vecchie abitudini di pavoneggiare il proprio potere sulla base della macchina con cui si sceglie di farsi vedere? (M[ario] A[jello], Messaggero, 18 febbraio 2014, p. 3, Primo Piano).
- Derivato dal s. f. inv. autoblù con l’aggiunta del prefisso anti-.
- Già attestato nella Repubblica del 3 novembre 2004, p. 18 (Giovanna Casadio).