anti-Europa
agg. inv. Che si oppone all’unificazione europea e agli orientamenti politici dell’Unione europea.
• È anche lecito spaventarsi di fronte alla disinvoltura con cui i vari movimenti anti-Europa diffondono slogan sulla necessità di «uscire dall’euro», invocano virili «recuperi della sovranità nazionale», eccetera. Come se quella fosse la strada che può condurci verso un radioso futuro. (Angelo Panebianco, Corriere della sera, 4 luglio 2015, p. 1, Prima pagina) • «[Angela] Merkel è in questo momento la persona più adeguata a rappresentare l’Europa in questo bizzarro palcoscenico mondiale» scriveva ieri «De Volkskrant», uno dei maggiori quotidiani dei Paesi Bassi, Paese che a febbraio molto probabilmente vedrà il Partito della libertà (Pvv), anti-Europa e anti-migranti di Geert Wilders, arrivare primo al voto nazionale. (Giovanni Maria Del Re, Avvenire, 22 novembre 2016, p. 7, Primo piano) • Di curiosità [Geert] Wilders ne suscita tanta. Potrebbe essere il primo populista anti-Europa e anti-Islam a vincere un’elezione nell’anno dei voti europei: potrebbe ispirare i francesi tentati da Marine Le Pen, confortare i tedeschi che vogliono punire l’eccessiva generosità con i migranti di Angela Merkel. I sondaggi lo danno in calo, ma gli indecisi, sono tantissimi. (Francesca Pierantozzi, Messaggero, 12 marzo 2017, p. 11, Mondo).
- Derivato dal nome proprio Europa con l’aggiunta del prefisso anti-.
- Già attestato nella Stampa del 4 giugno 1929, p. 1, Prima pagina (Giuseppe Piazza), usato come s. m. inv.