anti-selfie
(Anti Selfie), s. m. e agg. inv. Chi o che rifiuta l’idea e l’abuso di autoscatti ripresi con un telefonino.
• Forse basterebbe seguire i suggerimenti del movimento Anti-Selfie americano: «Smettiamo di sovraesporci, recuperiamo un po’ di mistero, è tempo di nascondere la nostra faccia dallo spazio sociale. E se proprio non riusciamo a farne a meno, facciamolo con ironia». (Elvira Serra, Corriere della sera, 6 ottobre 2014, p. 23, Cronache) • Le più recenti bordate anti-selfie sono state parecchio autorevoli. C’è la divertente canzone «Anti-Selfie» di Devon Parker, c’è l’account Facebook, che si propone come vagito di un movimento, c’è contro i selfie, insomma, una reazione che non può certamente essere liquidata in puri termini di snobismo. (Stefano Bartezzaghi, Repubblica, 13 aprile 2015, p. 29, R2) • [Ryan] McGinley, fotografo compulsivo, ex ribelle alla soglia dei quaranta, oggi spiritualissimo (anche a suo dire) e un filo estetizzante, tanto da piacere ai musei e alla moda (firma campagne per Dior e Calvin Klein), crea delle messe in scena più che documentare la realtà. Il tema avvince anche altri colleghi, che firmano diari surreali e caricaturali. Emerge anche il tema dell’archivio e dell’autoritratto (interessanti gli anti-selfie in lacrime di Melanie Bonajo o quelli modificati della ventitreenne photo-blogger giapponese Izumi Miyazaki). (Cristiana Campanini, Repubblica, 20 dicembre 2016, p. 13).
- Espressione inglese composta dal prefisso anti- e dal s. selfie.