ANTIFANE di Berge in Tracia
Scrittore umoristico greco del sec. IV a. C. (data determinata in base a un aneddoto plutarcheo, in cui A. è citato da uno scolaro di Platone). Nel suo libro narrava storielle incredibili, localizzandole nell'estremo nord; tipica quella di una città nella quale le parole si gelavano d'inverno, e si potevano così sentire solo dopo il disgelo. Divenne presto proverbiale quale mentitore sfrontato. Ci può dare qualche idea dell'opera sua il romanzo di Antonio Diogene (v.), che lo imita, prendendolo sul serio, e deriva forse da lui anche ii titolo, e, in certo senso, anche l'argomento della Vera storia di Luciano, la quale deride opere contemporanee, che proseguono il genere di cui A. fu iniziatore. Dubbio è se A. voglia parodiare il libro di viaggi, altamente rispettabile, ma dapprima non creduto, di Pitea di Marsiglia (v.), poiché la data di Pitea è incerta.
Bibl.: Orienta bene W. Schmid, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I, col. 2521 e Christ-Schmid, Griech. Lit., 6ª ed., I, Monaco 1908, p. 509. La data è determinata da U. von Wilamowitz, in Hermes, 1905, p. 149; le relazioni con Antonio Diogene e Pitea furono studiate congetturalmente dal Knaack, Rhein. Mus. f. Philol., 1906, p. 509.