antigene
Ogni sostanza capace di provocare una risposta immunitaria umorale o cellulare. Operativamente un a. è tale se si individuano anticorpi capaci di riconoscerlo e legarsi a esso o se linfociti T si attivano in sua presenza. Un a. che innesca una risposta di tipo allergico si chiama allergene. Teoricamente qualsiasi sostanza può essere antigenica, in pratica lo sono solo macromolecole o molecole di piccole dimensioni (apteni) complessate a molecole grandi, anche poco immunogene, che fungono da supporto. A. purificati e opportunamente trattati si utilizzano nelle vaccinazioni. Possono essere molecole proteiche purificate, come la tossina tetanica inattivata (anatossina) o virus interi inattivati o attenuati (per es., vaccini antinfluenzali, antipolio).
Nella struttura macroscopica di un a. si possono individuare particolari segmenti (epitopi), o siti combinatori o determinanti antigenici, di solito con dimensioni pari a 6÷10 amminoacidi, che hanno la capacità di legarsi con l’anticorpo specifico. Ogni macrostruttura antigenica (macromolecola, batterio o cellula) ha diversi tipi di a. presenti contemporaneamente sulla sua superficie e quindi può combinarsi con anticorpi di differente specificità. La maggioranza degli a. esogeni sono strutture proteiche, glicoproteiche o mucopolisaccaridiche che compongono la superficie di virus, batteri e loro prodotti, funghi, pollini, secreti di alcuni animali (per es., i veleni degli insetti) e, in alcuni casi, alimenti, glicolipoproteine delle membrane cellulari, acidi nucleici o lipidi complessati a proteine. Possono divenire antigeniche proteine non antigeniche delle stesse cellule umane modificate dal legame con un elemento semplice esogeno (per es., il nichel) che funge da aptene.
Grazie a procedure di immunizzazione di animali con tessuti umani si identificano gli a. endogeni; tra questi le molecole che identificano i gruppi sanguigni e gli a. di istocompatibilità, presenti sulle cellule nucleate. Quando un individuo viene in contatto (trasfusione o trapianto) con globuli rossi o cellule con a. diversi dai propri, si innesca una reazione immunitaria che comporta incidenti trasfusionali o rigetto. Si chiamano autoantigeni le strutture antigeniche riconosciute dagli autoanticorpi in corso di malattie autoimmuni. Gli a. carcinoembrionari sono particolari e prodotti da cellule embrionarie normali e da tessuti neoplastici in grande quantità, la cui determinazione è usata in oncologia.