Vedi ANTIGNOTOS dell'anno: 1958 - 1973
ANTIGNOTOS (᾿Αντίγνωτος, Antignütus)
Scultore, probabilmente attico, di età augustea, appartenente, sembra, alla corrente neo-attica. Di lui rimangono in Atene tre iscrizioni; due provengono dall'Acropoli (Loewy, I.G.B., 314 ,315, quest'ultima conosciuta attraverso copia) e si riferiscono a due monumenti innalzati in onore dei re traci Kotys e Raskyporis. Una terza iscrizione, trovata presso l'Asklepièion, si riferisce a un monumento per un personaggio romano (Marco..... ?). È molto probabile l'identificazione dell'artista con l'Antignotus ricordato da Plinio (Nat. hist., xxxiv, 86) come autore, oltre che di ritratti di filosofi, di statue di lottatori, di un perixyòmenos (atleta che si deterge = apoxyòmenos?) e di un gruppo dei tirannicidi Armodio e Aristogitone. In rapporto a quest'ultimo gruppo il Loewy pensa a una confusione con Antenor 2°: ma è molto più verosimile che, come i suoi contemporanei Sosikles, Antiochos, Menodoros e altri, e in armonia con la tradizione neo-attica, esercitasse anche l'attività di copista delle più celebri opere classiche, quale era appunto il gruppo dei Tirannicidi. E lo stesso richiamo di Plinio ".... Tyrannicidasque supra dictos", può essere inteso come un richiamo specifico al gruppo di Antenor più che a una ripresa del medesimo soggetto.
Bibl: H. Brunn, Gesch. gr. Künstler, Stoccarda 1889, I, p. 533 ss.; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 2249 ss., 2094; E. Loewy, Untersuch. griech. Kuenstlergesch., Vienna 1883, p. 22; E. Loewy, I.G.B., nn. 314-316; E. Strong, The Elder Pliny's Chapters, 1896, p. 72; J. W. Crowfoot, in Journ. Hell. Stud., XVII, 1897, p. 321; C. Robert, in Pauly-Wissowa, I, c. 2401, s. v.; W. Klein, Gesch. d. griech. Kunst, III, Lipsia 1907, p. 197; W. Amelung, in Thieme-Becker, s. v.; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946, p. 107; G. Becatti, Antikà, in Riv. Ist. Arch. St. dell'Arte, VII, 1940, p. 86.