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Antigua e Barbuda sono due piccole isole situate nel Mar dei Caraibi. Sin dall’indipendenza, conseguita nel 1981, il paese ha stabilito rapporti amichevoli con gli Stati Uniti. Questi hanno aiutato lo stato caraibico nello sviluppo dell’economia e nella ricostruzione a seguito di diversi disastri naturali e, allo stesso tempo, monitorano costantemente la disciplina relativa ai servizi finanziari del paese. Antigua e Barbuda è membro di numerose organizzazioni regionali quali la Comunità dei Caraibi (Caricom), l’Organizzazione degli stati dei Caraibi Orientali (Oecs) e l’Organizzazione degli stati americani (Oas). Il paese mantiene relazioni amichevoli con altri paesi latinoamericani, con il Canada e con la Cina. Non vi sono minacce dirette alla sicurezza nazionale, la difesa comprende un personale di 170 attivi e 75 riservisti, il servizio militare non è obbligatorio e la spesa militare ammonta a circa lo 0,5% del pil.
Ex colonia inglese e membro del Commonwealth, Antigua e Barbuda è una democrazia parlamentare il cui capo di stato è la Regina Elisabetta II d’Inghilterra, rappresentata nel paese da un governatore generale, attualmente Louise Lake-Tack. Il sistema giuridico è basato sul common law anglosassone. Il parlamento bicamerale è composto dalla Camera dei rappresentanti (17 seggi), i cui membri sono eletti a suffragio universale per cinque anni, e dal Senato (17 seggi), i cui membri sono nominati dal governatore generale. Le elezioni del marzo 2009 sono state vinte dallo United Progressive Party (Upp), guidato da Winston Baldwin Spencer, che ha conquistato nove seggi su 17 nella camera bassa; sette seggi sono andati invece al partito di opposizione, l’Antigua Labour Party (Alp), mentre il Barbuda People’s Movement (Bpm) ha conquistato un solo seggio, l’unico che rappresenta l’isola di Barbuda. La situazione politica è alquanto stabile, benché caratterizzata da numerosi episodi di corruzione e scandali.
La popolazione ha origini prevalentemente africane e, in minor misura, europee (soprattutto inglesi e portoghesi) e arabe. La maggior parte della popolazione è di religione cristiana (96%), mentre il restante 4% appartiene ad altre religioni.
Con un pil pro capite di 17.981 dollari nel 2011, Antigua e Barbuda presenta un pil relativamente più elevato rispetto ai vicini paesi dei Caraibi Orientali. Il tasso di alfabetizzazione è del 99%, l’89,5% della popolazione ha accesso a strutture idriche adeguate e l’82% della popolazione ha accesso a internet (dati del giugno 2012).
L’economia di Antigua e Barbuda è prevalentemente basata sui servizi: il turismo riveste un ruolo preponderante, ma anche altri settori hanno registrato un forte sviluppo, quali i servizi finanziari off-shore e i servizi governativi. Inoltre, il gioco d’azzardo online rappresenta una notevole entrata in valuta estera. La dipendenza dal turismo (prevalentemente americano) comporta una grande vulnerabilità dell’economia rispetto a fattori naturali (il paese è stato più volte colpito da uragani come nel caso dell’uragano Luis che, nel 1995, ha distrutto tre quarti delle strutture di Antigua) e a fattori esterni, come la recente crisi economica mondiale; di qui l’importanza delle politiche volte a diversificare l’economia.
Nel 2000 Antigua e Barbuda era stata inserita in un elenco di paradisi fiscali stilato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd), ma successivamente il paese si è impegnato a cooperare con l’Organizzazione per garantire una maggiore trasparenza. Inoltre, l’Oecd ha istituito una task force per il riciclaggio derivante dal traffico di droga e dalla criminalità organizzata; sia Stati Uniti, sia Antigua e Barbuda hanno preso delle misure per combattere il fenomeno.
Tra i maggiori partner commerciali si segnalano gli Stati Uniti (58,6% import; 48,8% export, dati del 2005), l’Unione Europea (Eu) (23,2% export; 11,6% import, 2005), le Antille Olandesi (23,4% export; 10,2% import, 2005). Il paese fa parte del Forum dei Caraibi (Cariforum), un sottogruppo dei paesi Acp (Africa, Caraibi, Pacifico); in quanto tale, intrattiene rapporti commerciali e di cooperazione allo sviluppo con l’Eu, che hanno trovato esplicitazione nella firma di un Accordo di partenariato economico del 2008.