Figlio (n. 215 circa - m. Tabe 164 a. C.) di Antioco III, entrò (175) in possesso del regno grazie all'aiuto dei Romani, dei quali era stato ostaggio per 14 anni. Rivendicò il possesso della Celesiria contro Tolomeo VI che fu sconfitto a Pelusio (168); ma Roma pose il veto all'avanzata d'A. ed egli accettò l'imposizione. Implicato in alcune gravi controversie religiose con gli Ebrei che voleva ellenizzare introducendo tra essi le istituzioni efebiche greche e, più ancora, profanando il Tempio e consacrandolo a Zeus, si volse alle conquiste in Oriente ove ebbe molti insuccessi. Malgrado la tradizione giudaica sia molto severa con lui, non fu sovrano privo di qualità, particolarmente nel campo dell'amministrazione.