ANTIOCO IX di Siria, detto Ciziceno ('Α. ὁ Κυζικηνός)
Nacque da Antioco VII Sidete e da Cleopatra Tea, nel 135 a. C. Fu detto Ciziceno perché allevato a Cizico; porta sulle monete il titolo di Filopatore. Rivendicò i suoi diritti sul regno paterno contro A. Gripo, e con un esercito raccolto in Cizico tentò d'impadronirsi del regno di Siria, prese Antiochia, occupò parte della Siria costringendo Gripo a ritirarsi ad Aspendo, e si proclamò re. Abbiamo monete di lui datate dall'anno 199 dell'era dei Seleucidi, 114-13 a. C. In Siria sposò Cleopatra IV che gli portava da Cipro un piccolo esercito; ma fu vinto da Antioco VIII che riprese Antiochia ove s'era rinchiusa Cleopatra IV, la quale, rimasta prigioniera, per volontà della sorella Trifena fu uccisa (112-11). Intanto il Ciziceno, raccolte nuove forze, sconfisse Gripo, e avuta Trifena nelle sue mani la fece uccidere, vendicando così la moglie Cleopatra IV (111-10 a. C.). La guerra civile si svolse per parecchi anni con alternative di vittorie e di sconfitte che non furono mai decisive: Gripo si mantenne nella Siria e nella Cilicia, il Ciziceno nella Fenicia e nella Celesiria, facendo di Damasco la sua capitale. Alla morte di Gripo (96 a. C.), Antioco IX tentò invano di occupare tutta la Siria. Seleuco VI, primogenito di Antioco VIII, riprese con nuova energia la guerra contro il Ciziceno e lo sconfisse (95 a. C.); A. o fu ucciso per ordine del vincitore o si diede la morte per non cadere nelle sue mani. Gli succedette a perpetuare la guerra civile suo figlio Antioco X Eusebe.
Fonti: Appian., Syr., 68 seg.; Iustin., XXXIX, 2, 10; Ios. Flav., Ant. Iud., XIII, 10,1; Euseb., Chron., I, 259 segg. Schöne.
Bibl.: Kuhn, Beiträge zur Gesch. der Seleukiden, Altkirch 1891, p. 18 segg.; Niese, Gesch. der griech. und mak. Staaten, III, p. 309 segg.; Bevan, The House of Seleucus, II, Londra 1902, p. 253 segg.; Bouché-Leclercq, Hist. des Séléucides, Parigi 1913-14, p. 402; Dittenberger, Or. Gr. Inscr., I, pp. 255-256; Head, Hist. Num., 2ª ed., Oxford 1911, p. 770; Babelon, Les rois de Syrie, Parigi 1890, pp. clxi e 189 segg.