ANACLETO II, Antipapa (1130-1138); al secolo Pietro Pierleoni
Nato di ricca famiglia di ebrei romani convertiti al cristianesimo, egli fece i suoi studî a Parigi, e indossò l'abito a Cluny. Fu creato verso il 1116 cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano e nel 1120 cardinale prete di San Callisto; venne inviato da Callisto II in Francia e in Inghilterra, come legato, nel 1121 e nel 1122. La morte di Onorio II (1130), creatura dei Frangipani, diede luogo alla doppia elezione di Gregorio, cardinale di S. Angelo, candidato dei Frangipani stessi, che prese il nome di Innocenzo II; e di Pietro, sorretto dai Pierleoni, col nome di Anacleto II (14 febbraio 1130). Questi si acquistò i Romani col danaro, Ruggero II di Sicilia con la corona regia, inimicandosi così il re di Germania Lotario. Ebbe inoltre, dalla sua parte, Milano e Guglielmo, duca d'Aquitania. Innocenzo, da lui costretto due volte a fuggire da Roma, nel 1130 e nel 1133, fu invece riconosciuto dalla Germania, dalla Francia, dall'Inghilterra, dalla Castiglia, dall'Aragona, da Genova e da Pisa; in ultimo, sia per l'aiuto di Lotario, sia soprattutto per la fervida eloquenza di Bernardo di Chiaravalle, riuscì a conquistare gran parte di quelli che aderivano al suo avversario. Il 25 gennaio 1138, A. moriva, mentre stava per essere abbandonato da tutti i suoi partigiani. Fu accusato di avidità, di ambizione, di scostumatezza: ma a tali accuse non poco contribuirono l'origine giudaica e la fortuna politica di A.
Bibl.: Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, s. v.; Encyklopädie für protestantische Theologie und Kirche, 3ª ed., I, p. 486 seg., XXIII, p. 40; P. Fedele, Le famiglie di Anacleto II e di Gelasio II, in Archivio della R. Società romana di storia patria, XXVII (1904), p. 399 segg.