ANTIPATROS (᾿Αντίπατρος, Antipáter)
2°. - Cesellatore ricordato da Plinio (Nat. hist., xxxiii, 156) per aver raffigurato su di un piatto un satiro oppresso dal sonno; veramente, in un epigramma del poeta A., nell'Antologia, è ricordato un toreuta Diodoro (Anth. Planud., iv, 248) che "fece dormire il satiro, non lo cesellò". E così si è messa in dubbio la notizia pliniana che è espressa in maniera assolutamente retorica "Antipater... Satyrum... gravatum somno conlocasse verius quam caelasse dictus est", pensando a uno scambio fra il nome del poeta e quello del toreuta.
Bibl: O. Rossbach, in Pauly-Wissowa, I, c. 2518, s. v. Antipatros, n. 37; E. Pernice, in Thieme-Becker, I, p. 559, s. v.; O. Benndorf, De Anthol. Graec. epigr. quae ad art. spect., Bonn 1862, p. 52.