Vedi ANTISTENE dell'anno: 1958 - 1994
ANTISTENE (v. vol. I, p. 440)
Il ritrovamento a Ostia, presso il tempietto repubblicano «dell'ara rotonda», della base iscritta di una statua di Α., reimpiegata in una struttura di età augustea, recante oltre al nome del filosofo anche quello dell'autore, Phyromachos, ha consentito l'attribuzione allo scultore dell'originale del ritratto che ci è pervenuto, identificato attraverso l'erma iscritta dei Musei Vaticani, di cui si conoscono numerose repliche. A quelle menzionate in Richter (II, 1965, p. 180) e in Richter-Smith (1984, p. 88) si deve aggiungere un esemplare di piccolo formato al Paul Getty Museum (Frei, 1981, n. 45), in erma doppia con un ritratto di poeta; non è unanimemente accettata l'identificazione di A. nella statuetta fittile al Museo Nazionale di Napoli.
In seguito alla scoperta ostiense, i problemi di inquadramento stilistico e cronologico del ritratto di A. sono stati evidentemente ripresi nell'ambito delle ricerche volte a definire la personalità artistica e l'attività di Phyromachos; le testimonianze delle fonti letterarie non offrono apparentemente indicazioni univoche, e anche di recente si è tornati a considerare l'esistenza di due distinti scultori (cfr. Gaio Plinio Secondo, Storia Naturale, v, libri XXXIV-XXXVII, a cura di A. Corso, Torino 1988, pp. 899, 911) o di più artisti (Himmelmann, 1990, in part, p. 19 ss.).
Secondo le principali ricostruzioni, l'ambito cronologico in cui sembra più probabile la creazione del ritratto di A. oscilla tra la seconda metà del III sec. a.C. (Stewart, 1979) e il secondo quarto del secolo successivo. Quest'ultima datazione è sostenuta in recenti e importanti contributi (Andreae, 1980 e 1990) in cui l'attività di Phyromachos è posta in connessione col secondo donario pergameno, datato nell'età di Attalo II, e si individuano tra il ritratto di A. e la figura del gigante del piccolo donario conservata nel Museo Nazionale di Napoli affinità stilistiche nel modo di rendere la capigliatura; strette analogie vengono osservate anche in una scultura colossale da Siracusa, identificata come replica della testa dell'Asclepio di Phyromachos a Pergamo.
Tuttavia i problemi connessi con il ritratto di A. sono destinati a essere ancora ampiamente dibattuti, come è dimostrato da un recente tentativo di tornare a una datazione più alta, già proposta in passato, intorno al 360 a.C., non molto dopo la morte del filosofo (Himmelmann, 1990), sulla base di confronti stilistici con ritratti assegnati a quel periodo.
Bibl.:G. M. A. Richter, The Portraits of the Greeks, II, Londra 1965, p. 179 ss; ead., The Portraits of the Greeks, Suppl., Londra 1972, pp. 7, 20; A. Stewart, Attika. Studies in Athenian Sculpture of the Hellenistic Age (Suppl. Paper, 14), Londra 1979, p. 28 ss.; Β. Andreae, ΑΝΤΙΣΘΕΝΗΣ ΦΙΛΟΣΟΦΟΣ ΦΥΡΟΜΑΧΟΣ ΕΠΟΙΕΙ, in Eikones, Pestschrift Η. Jucker, Berna 1980, p. 40 ss.; J. Frei, Greek Portraits in The J. Paul Getty Museum, Malibu 1981, p. 27 e testo al n. 45; G. M. A. Richter, The Portraits of the Greeks. Abridged and Revised by R. R. R. Smith, Oxford 1984, p. 86 ss.; Β. Sismondo Ridgway, Roman Copies of Greek Sculpture: the Problem of the Originals, Ann Arbor 1984, p. 98; L. A. Scatozza Höricht, Il volto dei filosofi antichi (Archaia, 2), Napoli 1986, p. 121 ss.; B. Andreae, Fixpunkte hellenistischer Chronologie, in Festschrift für Nikolaus Himmelmann, Magonza 1989, p. 239 ss; Ν. Himmelmann, Antisthenes, in B. Andreae (ed.), Phyromachos-Probleme (RM, Suppl. XXXI), Magonza 1990, p. 13 ss; Β. Andreae, Der Asklepios des Phyromachos, ibid., in part. P. 49 ss.
(M. G. Picozzi).