antivedere
. Della voce, attestata nella sola Commedia, tre volte come infinito sostantivato, una nella forma dell'imperfetto congiuntivo antivedesse, i precedenti latini sembrano scarsi: risulta usata soltanto da Prudenzio (Apoth. 803-804), ove De Natura animae si dice: " sapiens iustique capax reginaque rerum / imperat, antevidet, perpendit, praecavet, infit ". È l'unica voce dantesca, oltre ‛ antelucano ' (la cui facies e i cui antefatti latini sono assai più chiari), composta con ‛ anti- ', nonostante la lingua del tempo attesti ‛ anti-conoscere ', ‛ -sapere ', ‛ -venire ' con i loro derivati (per lo più nei volgarizzamenti di Boezio e di Agostino). Il riflessivo ‛ antivedersi ' è nel volgarizzamento di Guido delle Colonne (cfr. Storia della guerra di Troia, Napoli 1665, p. 115; " E avvedevasi bene, che se egli non si antivedesse, leggermente potrebbe morire per la mano di Ettore "), ma con diverso significato (" cautelarsi "). L'Ottimo, che reca ‛ antiguarda ' (nel commento a If VII 86) spiegherà antivedere di If XXVIII 78 con " antivedimento ".
Come infinito sostantivato, a., " capacità di prevedere il futuro ", Si trova in egual costrutto e nella stessa posizione nel verso in If XXVlll 78 che, se l'antiveder qui non è vano, / gittati saran fuor di lor vasello, e in Pg XXIII 109 ché, se l'antiveder qui non m'inganna, / prima fien triste che... Nella terza attestazione sostantivale (Pg XXIV 46 Tu te n'andrai con questo antivedere) il significato è " profezia ", e si oppone a quello precedente come nomen rei actae al nomen actionis corrispondente.
Forse casualmente, anche l'imperfetto antivedesse è in fine di verso, ed è egualmente preceduto da questo: Pd VIII 76 E se mio frate questo antivedesse. Il significato del verbo è " prevedere ", e al proposito si ricorderà che l'unica forma nella Commedia di verbo composto con ‛ vedere ' e con tale significato è il participio, con funzione aggettivale, previsa (Pd XVII 27).
Per l'a. delle anime nella Commedia, v. PRESCIENZA.