Arnauld, Antoine
Filosofo e teologo francese (Parigi 1612 - Bruxelles 1694), detto le grand Arnauld. Abbandonati gli studi di diritto per quelli di teologia, dottore e prete nel 1641, partecipò subito al movimento di rinnovamento filosofico e morale del suo tempo, tentando di conciliare il cartesianesimo con la dottrina agostiniana della grazia, che ben presto identificò con il giansenismo (➔). Instancabile e vigoroso polemista, difese Giansenio con due apologie, e la dottrina del rinnovamento interiore di Saint-Cyran con il Traité de la fréquente communion (1643; trad. it. Della frequente comunione), il cui successo fece convergere contro di lui, capo ormai riconosciuto del giansenismo, la polemica e gli odi dei gesuiti. La sua condanna da parte della facoltà di Parigi per la Lettre à un duc et pair (1655) – nella quale metteva in dubbio che le cinque proposizioni condannate dalla bolla d’Innocenzo X (1653) fossero in Giansenio e sosteneva invece che la prima di esse era nel Vangelo e nei Padri – e la sua espulsione dalla Sorbona provocarono le Provinciali (➔) (1657) di Pascal, a cui egli fornì con Nicole documenti e argomenti contro il lassismo. Profondi contrasti spirituali, messi in luce dall’episodio della firma del formulario, troncarono nell’inverno del 1661 la collaborazione tra i due. Dal rifugio dove rimase nascosto per venti anni (1648-68) per sfuggire all’arresto, perché sospettato di essere l’autore delle Lettres, A. diresse e sorresse la coraggiosa resistenza di Port-Royal; pubblicò con Nicole La logique de Port-Royal (1662; trad. it. Logica di Port-Royal) (➔), e con Claude Lancelot la Grammaire générale et raisonnée (1664). Dopo la breve pacificazione portata nella Chiesa da papa Clemente IX (1669), A., rientrato nelle grazie di Luigi XIV, partecipò alla polemica contro i calvinisti, pubblicando con Nicole i tre volumi di La perpétuité de la foi (1669, 1672, 1676). Sospettato di nuovo, si rifugiò dapprima a Fontenay-aux-Roses, poi a Mons, nella Fiandra austriaca, quindi a Bruxelles (1679), dove rimase, salvo un lungo soggiorno in Olanda, fino alla morte. In questi ultimi anni, dedicati alla confutazione della filosofia di Malebranche e del sistema della grazia generale di Nicole (oltre che alla rinnovata polemica del giansenismo), egli temperò il suo agostinianismo con il tomismo. Le OEuvres de M. Arnauld furono pubblicate da G. du Pac de Bellegarde e J. Hautefage (1775-84, 43 voll.; rist. 1964-66); le Lettres furono pubblicate a parte (1729, 9 voll.).