ABBADIE, Antoine d'
Esploratore, astronomo e geografo francese. Nacque il 3 gennaio 1810 a Dublino, dove suo padre Michele, discendente da antica famiglia di abati laici d'Arrast (Mauléon), emigrato in Irlanda durante la rivoluzione, si era stabilito. Rimpatriato quando aveva 10 anni, compì gli studî secondarî a Tolosa, dimostrando grande svegliatezza d'intelligenza e curiosità scientifica. Nella stessa Tolosa dapprima, poi a Parigi, frequentò i corsi di giurisprudenza; ma concepito sino dal 1829 il proposito di compiere viaggi di esplorazione in Africa, indirizzò i suoi studî a questo scopo, coltivando particolarmente le scienze fisiche e naturali, l'etnologia e la linguistica, e addestrando il corpo negli esercizî fisici. Le relazioni del Bruce sull'Etiopia e lo studio della sua caratteristica civiltà lo attrassero particolarmente. Dopo sei anni di accurata preparazione, si disponeva a partire per l'Egitto insieme col fratello Arnaud, di lui cinque anni più giovane, quando per incarico di Arago dovette recarsi al Brasile per compiervi osservazioni di magnetismo terrestre. Rientrato in Francia, si affrettò a raggiungere sullo scorcio del 1837 il fratello che lo aveva preceduto al Cairo, da dove, unitisi al missionario lazzarista italiano Giuseppe Sapeto che si proponeva di fondare una missione in Abissinia, si recarono a Massaua e raggiunsero Gondar, lasciando il Sapeto ad Adua. Accortosi della necessità di disporre di regolari istrumenti di osservazione per fissare, come si proponeva, la rappresentazione del paese, tornò in Francia a provvedersene, mentre il fratello, giovane ardito ed energico, rimasto in Abissinia, guadagnatasi la simpatia di alcuni eapi, si accompagnò ad essi in imprese militari, spingendosi, primo europeo, nel paese dei Gāllā e nella regione sorgentifera dell'Abai.
Nel febbraio del 1840, Antoine fece ritorno in Abissinia e, dopo superate varie difficoltà valendosi del prestigio guadagnatosi dal fratello, innalzato al grado di Rās, poté iniziare quel suo grande lavoro geodetico cartografico su di una regione estesa per otto gradi in lat. e tre in long., che valse a fissare, su basi rimaste da allora immutate, la carta dell'Etiopia. Di questo grandioso lavoro, nel quale egli seppe mostrare un'abnegazione e un'ingegnosità senza pari e che non ha forse riscontro nella storia delle esplorazioni, venne dato, molti anni dopo, ampio resoconto nell'opera Géodésie d'Éthiopie ou triangulation d'une partie de la Haute Éthiopie exécutée selon des méthodes nouvelles par Am. d'Abbadie vérifiéd et rédigéé par R. Radau, accompagnata da una grande carta in 10 fogli. Né egli limitò l'opera sua alla descrizione geometrica del paese, ma attese proficuamente a compiere osservazioni e a raccogliere notizie e documenti in svariati campi della scienza, nelle lingue e nelle letterature; mentre, sempre in grazia dell'autorità acquistatasi dal fratello e dalla simpatia che gli procurava il suo contegno urbano e pacifico verso le popolazioni, di cui seguiva le abitudini e aveva assunto il linguaggio e il costume, poteva spingersi sino al Kaffā e riconoscere il corso superiore dell'Omō, che egli riteneva erroneamente appartenere al bacino del Nilo e costituirne il ramo sorgentifero principale. Lasciata l'Abissinia alla fine del 1848 per rientrare in Francia, tanto lui quanto il fratello ricevettero, nel 1850, in riconoscimento dei loro grandi meriti di esploratori, la medaglia d'oro dalla Società geografica di Parigi.
Assolto così il cómpito che si era proposto, Antoine d'Abbadie attese, nel mezzo secolo di vita che gli era riserbato, a riordinare e trarre tutto il profitto possibile dalle sue lunghe peregrinazioni e dai suoi studî, intorno ai quali pubblicò numerose memorie speciali perché servissero di ammaestramento e di guida ai futuri esploratori. Particolarmente interessante un suo volume, il cui contenuto si desume dal titolo: Géographie d'Éthiopie. Ce que j'ai entendu faisant suite à ce que j'ai vu, Parigi 1890.
Arnaud d'A. dal canto suo pubblicò nel 1868 il primo e unico volume di un'opera rimasta pur troppo incompleta: Douze ans dans la Haute-Éthiopie ou Abyssinie (Parigi), ricca d'informazioni anche sulla vita e i lavori del fratello. Nel castello di Abbadie, fattosi erigere nelle sue vaste proprietà alla foce della Bidassoa, e nell'osservatorio ivi istituito, passato poi per suo legato all'Académie des Sciences di Parigi, che sino dal 1850 lo aveva tra i suoi corrispondenti e dal 1867 fra i titolari della sezione Geografia e Navigazione, Antoine d'Abbadie riunì le memorie dei suoi viaggi, la preziosa raccolta di manoscritti etiopici, di cui compilò il catalogo (Parigi 1859), e si diè ad eseguire osservazioni sistematiche per concorrere alla formazione della carta del cielo, spesso assentandosi dalla Francia per compiere missioni di studî astronomici in Algeria, nel Mar Rosso, ad Haiti. Egli si spense repentinamente a Parigi nella grave età di 87 anni, il 19 marzo 1897.
Bibl.: G. Darboux, Notice historique sur Antoine d'Abbadie, in Darboux, Éloges académiques et discours, Parigi 1912, pp. 173-217.