DURIEU, Antoine
Nacque il 12 ag. 1703 da Pierre e Domeiyne (Dominique) Dupuis, a Lanslebourg (Moriana in Savoia), dove frequentò le scuole, dedicandosi in seguito alla professione di agrimensore, che iniziò a Grenoble. Risale al 10 giugno 1722 (cfr. Pallière, 1985, p. 60) uno dei suoi primi lavori, rappresentante un tratto dei confini del Delfinato con la Savoia. Nel 1728 lo ritroviamo nuovamente nella regione natale impegnato, con altri misuratori, al grande lavoro di accatastamento di quel Ducato. Lavorò, sotto la direzione del milanese A. De Steffanis, dal 13 maggio al 27 luglio 1728 alla mappa di Betton.Bettonet e dal 28 agosto al 18 novembre dello stesso anno a quella di Barberaz.
Promosso geometra, continuò la sua attività per l'accatastamento sino al 1731. Al termine di questo importante lavoro il D. si sarebbe trasferito a Torino, dove secondo il Pallière (1985) avrebbe operato con l'ingegner G. G. Cantù, pure attivo nella catastazione sabauda. Il 21 apr. 1738 veniva costituito a Torino l'ufficio degli ingegneri topografi, a cui furono destinati quattro ingegneri, fra i quali il Cantù: è possibile che il D. vi venisse reclutato quale "trabuccante" (una sorta di misuratore che aiutava nelle rilevazioni sul campo), come prevedeva la patente di istituzione dell'ufficio (cfr. Arch. di Stato di Torino, Sezioni riunite, Carte antiche dell'Artiglieria, mz. 1, f. 29). Nel 1743 realizzò una carta dimostrativa della strada di Castel Delfino, nella Valle Varaita (cfr. Ibid., Carte topografiche per A e B); l'anno seguente, il 14 gennaio, veniva promosso ingegnere effettivo per le riconosciute "capacità ed altre buone qualità" (cfr. Ibid., Sezioni riunite, Patenti controllo Finanze, 1744).
Sino alla fine della guerra di successione austriaca (1748) il D. fu impegnato "principalmente nella campagna sulla Riviera di Genova" (cfr. ibid., 1777). Sempre del 1748 è una carta topograficadel Col de l'Argentière (cfr. Ibid., Corte, Duché de Savoie, Confins avec la France). Con il 1752 iniziava, per il non più giovane D., la grande stagione delle sistematiche campagne di rilevamento per la formazione di una cartografia recante i conAni esatti dello Stato sabaudo.
Quest'opera, voluta da Carlo Emanuele III, era volta ad eliminare le contestazioni esistenti con gli Stati confinanti. Per un ventennio, con una serie di interventi sistematici sul campo, il D. realizzò una nutrita serie di carte topografiche, dal sicuro segno grafico ed acquerellate con tecnica superba. Questo lavoro venne svolto in situazioni rese sovente difficili dalle condizioni climatiche in cui egli si trovava ad operare, soprattutto nelle zone montagnose: ne è prova una lettera del 12 marzo 1759, in cui narra del transito per fl colle di Tenda "malgré les mauvais chemins et la tourmente que j'ai sotifert" (cfr. Ibid., Corte, Lett. part., mz. D. 29).
Al 1752 risale la "Instruction pour l'Ingenieur Topografe [sic] Durieu pour son voyage en Savoye à fin de vérifier, et former quelque Plans démonstratif, et procéder à quelque autre opérations concernans les Paroisses et Confins y enoncé" (cfr. Ibid., Corte, Duché de Savoie, Confins avec la France); l'anno seguente produceva una serie di carte relative ai confini con la Francia (cfr. Pallière, 1985, pp. 63 s.). Tra il 1754 ed il 1756 lavorava alla redazione delle carte per determinare i confini fra il Regno sardo e la Repubblica di Ginevra (sanciti dal trattato di Torino del 3 giugno 1754), sotto la direzione del barone Foncet de Montailleur, commissario principale dei confini, che ne seppe apprezzare le capacità tecniche e pittoriche. Dell'operazione ginevrina è rimasta una nota dettagliata, con elencati i tipi di carta e di strumentazioni impiegate (cfr. Arch. di Stato di Torino, Sezioni riunite, Regi biglietti 1753-1757, reg. 3 pp. 41, 102). Nel 1755 si recava per una serie di rilievi nel Genovesato e si occupava dei rilievo di Aire (Savoia). Nel 1757 era in Valle d'Aosta (cfr. Ibid., Corte, Lett. part., mz. D. 29): una lettera del 1º settembre da Hône comunicava un suo passaggio nella valle di Champorcher, dove aveva concluso la sua collaborazione alla redazione della carta del Ducato. Nel 1758 eseguiva il rilievo del Col de Champ in Provenza, nel 1759 fu in missione nell'Alto Varo con l'ing. Cantù (cfr. Ibid., Corte, Lettere particolari, F. 1).
Nel 1760 riceveva l'incarico forse più importante della sua carriera: "da vérification de la limitation des Grandes Alpes" e la sistemazione dei cippi confinari, in esecuzione del trattato di Torino del 24 marzo 1760 che stabiliva i confini sul displuviale dei monti. Tra il 1762 ed il 1763 partecipava alla rilevazione dei confini tra l'alto Monferrato e la Repubblica di Genova, nel 1766 riceveva pagamenti per le "vacazioni" eseguite per la formazione della carta dei regi Stati. Proseguendo in questo gigantesco lavoro dirigeva la rilevazione lungo i confini con Parma e Piacenza ed i feudi dei principi Doria. Tra il settembre 1770 ed il settembre 1773 il D., in contraddittorio costante con l'ingegnere genovese G. Gustavo, definiva i confini del Regno con la Repubblica genovese, facendo seguito alla campagna del 1762; al 1774 risale l'ultima memoria del D. sulle carte formate dall'ingegner Gustavo.
Nel febbraio 1777 venne creata la funzione di direttore dell'Ufficio topografico, che il 21 dello stesso mese venne affidata al D. (era stato giubilato il Cantù). Il D. mori alla metà di giugno dello stesso 1777; sono ignoti la data esatta ed il luogo del decesso.
Oltre a quelle citate, sono reperibili, nell'Arch. di Stato di Torino, Carte, le seguenti opere cartografiche del D.: Carte topografiche per A e B: Aosta n. 4, Centallo (1757), Nizza nn. 1, 4, 12, Piemonte n. 20, Varo nn. 1 e 2; Inventario d'Addizione delle scritture riguardanti i confini con Genova; Inventario del Tortonese. Scritture riguardanti li Confini con Genova; Ville de Genève; Inventario confini Principi Doria: Scritture riguardanti le differenze per i confini con varie terre del Principe Doria, Confini nel Piacentino, e inoltre, sempre a Torino nella Biblioteca Reale, D-I, 134, Carta geografica per gli confini del Cairo ….
Fonti e Bibl.: Oltre a quanto citato da J. Pallière in Le maitre savoyard de la cartographie. A. D. (1703-1777), in Actes du 109e, Congrès national desSociétés savantes. Dijon 1984. Section de géographie…, Paris 1985, pp. 59-67, e in La carte générale du Duché de Savoie (1773; datt. dep. presso l'Arch. di Stato di Torino, Corte), cfr. C. Brayda-L. Coli-D. Sesia, Ingegneri ed architetti del Sei e Settecento in Piemonte, Torino 1963, p. 33; B. Signorelli, Acque, strade e ponti in Sabaudia dall'ancien règime all'Unità. Schede per una storia da fare, in Studi piemontesi, XIII (1984), I, p. 172; Carte e cartografi in Liguria (catal.), Genova 1986, ad Indicem; C. S. Imarisio, Confini politici e cartografie in A. D. …, Torino 1988.
B. Signorelli