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GALLAND, Antoine

di Giorgio Levi Della Vida - Enciclopedia Italiana (1932)
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GALLAND, Antoine

Giorgio Levi Della Vida

Orientalista, nato a Rollot (Piccardia) il 4 aprile 1646, morto a Parigi il 17 febbraio 1715. Dopo avere studiato lingue orientali al Collège de France ed essere stato tre volte in Oriente come interprete e come incaricato di missioni scientifiche, visitando la Grecia, la Turchia, la Siria e l'Egitto, fu dal 1709 professore di arabo nel Collège de France.

Nei suoi numerosi scritti nel campo dell'orientalismo (tra cui una traduzione del Corano e una del cosiddetto Bidpai turco [v. kalīlah e dimnah], una storia di Saladino e degli Ayyūbidi, una storia di Genghiz Khān) e in un dizionario di numismatica, egli si rivela profondo erudito; questi lavori sono peraltro dimenticati, mentre la fama del G. è affidata alla traduzione delle Mille e una notte, che egli per primo rivelò al pubblico europeo (3ª ed., Parigi 1704-8, voll. 12, col titolo Les Milles et une nuits. Contes arabes traduits en français) e che ebbero uno straordinario successo. La pubblicazione, nel corso del sec. XIX, del testo arabo delle Mille e una notte secondo recensioni differenti da quella usata da G. fecero sospettare che egli avesse alterato o almeno manipolato l'originale; sospetto che è risultato infondato dall'identificazione dei manoscritti da lui usati, compresi quelli che contengono la celebre novella di Aladino e la lampada meravigliosa e quella di Ali Baba e i quaranta ladri, le quali a dir vero non sono comprese nel ciclo originario delle Mille e una notte. Vero è che il G. traduce con una certa libertà e talvolta abbrevia l'originale, con l'intento (comune del resto alle traduzioni del suo tempo) di offrire un racconto non troppo prolisso e di stile non soverchiamente esotico, il che non sarebbe stato tollerato dal gusto contemporaneo. E in gran parte ai pregi dello stile, i quali tuttavia non escludono una sostanziale aderenza al testo arabo, è dovuta la fortuna della traduzione del G.

Al diario del suo soggiorno a Costantinopoli nel 1672-73 pubblicato da C. Schefer (voll. 2, Parigi 1881) sono premesse notizie biografiche e bibliografiche; v. anche mille e una notte.

Vedi anche
Caussin de Perceval, Armand-Pierre Caussin de Perceval ‹... d persëvàl›, Armand-Pierre. - Arabista (Parigi 1795 - ivi 1871), figlio dell'orientalista Jean-Jacques-Antoine (Montdidier 1759 - Parigi 1835), prof. all'École des langues orientales vivantes e al Collège de France. L'opera maggiore è l'Essai sur l'histoire des Arabes avant l'Islamisme ... Burton, Sir Richard Francis Viaggiatore e scrittore inglese (Barhamhouse, Herfordshire, 1821 - Trieste 1890). Al servizio della Compagnia delle Indie, fu per tre anni nel deserto del Sind con la spedizione di Sir Ch. Napier. Esperto di lingue orientali, compì (1853) un viaggio alla Mecca travestito da pellegrino, e questo viaggio ... Mille e una notte (ar. Alf laila wa laila) Titolo di una celebre raccolta anonima di novelle in arabo, ma di lontane origini indo-persiane, conosciuta in Europa ai primi del 18° sec. attraverso la libera traduzione francese di A. Galland. Il testo canonico si è formato, nella sua redazione attuale, in Egitto tra il 15° ... Gabrièli, Francesco Gabrièli, Francesco. - Orientalista italiano (Roma 1904 - ivi 1996), figlio di Giuseppe. Professore (dal 1938) di lingua e letteratura araba nell'università di Roma. Si occupò di storia politica e religiosa dell'Islam, e di letteratura araba e persiana, studiandone soprattutto, alla luce dell'estetica ...
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    Viaggiatore e orientalista (Rollot, Somme, 1646 - Parigi 1715). Compì diversi viaggi nel Mediterraneo orientale, una prima volta a Costantinopoli (1670), ove rimase alcuni anni, e poi in Persia e in Arabia (1676 e 1679). Ma la sua fama è legata alla traduzione delle Mille e una notte, che egli per primo ...
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