Cardinale e uomo di stato (Ornans, Franca Contea, 1517 - Madrid 1586). Figlio di Nicolas, esercitò un ruolo politico preminente prima al servizio di Carlo V e successivamente presso Filippo II, di cui fu uno dei principali ministri e deciso assertore della politica espansionistica; dal 1571 al 1575 fu viceré di Napoli.
Vescovo di Arras a 27 anni, fu portavoce di Carlo V all'apertura del Concilio di Trento e poi incaricato di delicate missioni diplomatiche presso i riformati (fu tra i negoziatori della pace seguita alla disfatta della lega di Smalcalda a Mühlberg nel 1547). In seguito G. si assicurò anche la fiducia di Filippo II, al cui servizio passò nel 1555; ma quando, nel 1559, il nuovo sovrano si trasferì definitivamente a Madrid e iniziò una politica nettamente spagnola e mediterranea in luogo dei più vasti disegni europei e imperiali che erano stati proprî di Carlo V, il G. si vide escluso dal seguito immediato del suo re e per venti anni restò lontano dalla corte. Ebbe tuttavia diversi incarichi: rappresentante (1559) di Filippo II nei Paesi Bassi, fu sostenitore inflessibile della sua politica, impegnandosi nella lotta al protestantesimo e tentando una restaurazione cattolica; fu arcivescovo di Malines (1560) e l'anno dopo ricevette la porpora cardinalizia. Ma l'opposizione del popolo e dell'aristocrazia alla sua politica finì con l'alienargli il favore della governatrice Margherita di Parma e anche di Filippo II, che lo richiamò (1564). Per un biennio egli rimase appartato a Besançon, poi fu inviato a Roma con incarichi diplomatici e dal 1571 al 1575 a Napoli come viceré. Nel 1579 G. era infine chiamato a Madrid da Filippo II e creato presidente del Consiglio supremo d'Italia. La presenza di G. a Madrid coincise con un deciso mutamento nella politica estera di Filippo: dalla prudente politica di pace caldeggiata da A. Pérez, si passò, con l'arrivo di G. e la rovina di Pérez, a una politica di aggressivo imperialismo, il cui primo obiettivo fu il Portogallo, conquistato dagli Spagnoli nel 1581. Nel 1584 divenne arcivescovo di Besançon.