AŠKERC, Anton
Il più grande poeta epico degli Sloveni. Nacque il 9 gennaio 1856 a Globoko presso Rimske Toplice (Terme romane) nella Stiria slovena (Jugoslavia), morì il 10 giugno 1912 a Lubiana. Nato da povera famiglia di contadini, frequentò il ginnasio a Celje (Cilli) e studiò teologia a Maribor. Fu cappellano in diversi luoghi della Stiria slovena e, dal 1898, archivista municipale a Lubiana. Viaggiò molto, di preferenza nei paesi slavi, e fu spesso in Italia. Pubblicò: Balade in romanee (Ballate e romanze, 1890, 1903); Lirske in epske poezije (Poesie liriche ed epiche, 1896); Nove poezije (Poesie nuove, 1900); Tri dramatične študije (Tre studî drammatici, 1900); Zlatorog (1904); Četvrti zbornik poezije (Quarta raccolta di poesie, 1904); Primož Trubar (Primo Trubar, 1905); Mučeniki (I martiri, 1906); Junaki (Gli eroi, 1907); Jadranski biseri (Perle adriatiche, 1908); Akropolis in Piramide (L'acropoli e le piramidi, 1909); Pesnitve - Peti zbornik (Poemi - Raccolta quinta, 1910); Posljednji Celjan (L'ultimo conte di Cilli, 1912); Attila v Emoni (Attila in Emona, 1912), e alcune altre opere minori.
Liberatosi presto dall'influsso di Jenko, Stritar e Gregorčič, l'A. si creò uno stile conciso, plastico, drammatico. Diede agli Sloveni ballate e altre poesie epiche di alto pregio, cantando, accanto ad argomenti di carattere popolare, i periodi più importanti e burrascosi della storia slovena. Più tardi scrisse anche poesie filosofiche, Jaz (Io), e parabole, propugnando la libertà del pensiero (Prva mučenica; La prima martire) e i diritti delle classi oppresse. Tutta la sua opera ha l'impronta di un robusto realismo.
Bibl.: I. Prijatelj, Askerčeva čitanka (Letture su A.), Praga-Lubiana 1920; I. Grafenauer, Aškerc Anton, in Slovenski biografski leksikon, Lubiana 1925, pp. 16-18, con bibliografia.