BRUCKNER, Anton
Musicista, nato ad Ansfelden (Austria superiore) il 4 settembre 1824, morto a Vienna l'11 ottobre 1896. Ricevette i primi insegnamenti musicali dal padre, ma presto dovette proseguire da solo nello studio del violino, del pianoforte e in particolare dell'organo. Nel 1837, mortogli il padre, fu accolto come ragazzo cantore nel convento di S. Floriano, dove rimase tre anni, preparandosi alla carriera scolastica. Compiuto il tirocinio a Linz, praticò l'insegnamento elementare nei villaggi di Windhag e di Kronsdorf (1843) iniziando quivi la sua attività di compositore con lavori di carattere religioso. Nel '45, sostenuto a Linz l'esame di "maestro superiore" ed un esame d'organo, rientrava a S. Floriano come maestro e organista. Una circostanza inattesa, cioè una prova d'improvvisazione su tema obbligato, in un concorso d'organo, in cui dimostrò la sua superiorità su tutti gli aspiranti, gli valse il posto d'organista nella cattedrale di Linz. Allora il B. sentì più che mai il bisogno d'apprendere: in frequenti gite a Vienna si perfezionò nel contrappunto col Sechter, quindi dal '61 al '63 studiò composizione col Kitzler. Nel 1861 assunse la direzione d'una società corale a Linz. Nel '63 udì per la prima volta un'opera di Wagner, Tannhäuser, e s'accese d'intensissima ammirazione per il maestro di Lipsia. Lo studio delle partiture wagneriane sembra liberare l'oscuro organista dalla timidezza d'espressione, che fino allora l'aveva oppresso, e schiudergli la via ad opere corali e sinfoniche di vasta mole. Terminati fra l'altro uno Studio sinfonico, due grandi messe e la prima sinfonia, nel '68, morto il Sechter, Bruckner gli succedeva come organista alla cappella imperiale e professore d'organo, contrappunto e composizione al conservatorio di Vienna. Gli abituali scrupoli dell'artista lo tennero a lungo dubbioso: egli finì tuttavia con l'accettare e nel 1875 divenne anche lettore di musica nell'università di Vienna. Tra l'una e l'altra delle sue poderose composizioni, si fece udire come organista, ammiratissimo, in Francia e in Inghilterra. Nel '91 l'università di Vienna gli conferì, honoris causa, la laurea in filosofia.
La fama, che gli giunse assai tardi - più presso ai sessanta che ai cinquant'anni - non fu mai popolarità, né lo circondò senza opposizioni e riserve di molti. In vita gli nocque certo l'essere assunto, da un gruppo di zelanti e imprudenti ammiratori, a contro-idolo di Brahms: onde l'inimicizia, talvolta accanita e implacabile, dei più convinti e influenti brahmsiani. Ma ora, mentre continua a rifulgere in Brahms una squisitezza lirica non di rado affascinante, non risulta altrettanto limpida la vena del Bruckner, e per la sua stessa posizione mentale questi ha perduto contatto con le tendenze musicali contemporanee. Egli rappresenta infatti un grado estremo del romanticismo che si spinge nel mistico e nell'astratto, che riprende l'usato contrasto tra l'elemento demoniaco e il celeste, svolgendolo in forme sinfoniche d'un'eloquenza spesso turgida e diffusa. L'atteggiamento spirituale, l'acuta introspezione psichica e la dilatazione orchestrale del Bruckner non sono tuttavia rimasti senza influsso su alcuni notevoli musicisti moderni: ad es. sul Mahler e sullo Strauss dei primi poemi sinfonici.
Opere principali. - Sinfonie: 1a in do min. (1866); 2a in do min. (1872); 3a in re min. (Wagner-Symphonie, 1869-73); 4a in mi b. magg. (Romantica, 1874); 5a in si b. magg. (1878); 6a in la magg. (1881); 7a in mi magg. (1883); 8a in do mm. (1886, ma ripetutamente modificata fino al 1890). Di una 9a sinfonia in re min. sono rimasti compiuti tre tempi. Inoltre: ouverture in sol min., quintetto per archi in fa magg., tre messe, un Te Deum e il Salmo 150 per cori, organo e strumenti diversi, pezzi corali con o senza accompagnamento.
Bibl.: Fondamentale, ma saturo di ammirazione entusiastica, è il Bruckner di E. Kurth, Berlino 1925. Anche eccellenti: A. Gollërich, A. B., primo vol., Ratisbona 1923, in continuazione con altri 3 voll., a cura di M. Auer, Ratisbona 1928; M. Auer, A.B., Zurigo 1923; id., B. als Kirchenmusiker, Ratisbona 1925; A. Halm, Die Symphonie A. B., Monaco di B. 1914; K. Grunsky, B. als Gotiker e K. Wendel, Eine unbekannte Hymne v. A. B., in Allg. Musik-Zeitung, ottobre 1928. Altre copiose indicazioni bibliografiche si trovano in G. Gräner, A. B., Lipsia 1924; O. Keller, Bruckner-Literatur, in Die Musik, 1915, fasc. 22 e 23; e nel vol. II del Kurth, citato. Lettere del B. sono state pubblicate successivamente da F. Grädinger e da M. Auer, ambedue le raccolte a Ratisbona 1924.