Teologo ed esegeta (Fahr, Franconia, 1757 - Breslavia 1827), carmelitano. Prof. di lingua greca e di esegesi neotestamentaria all'accademia (dal 1786, università) di Bonn, nel 1791 passò a Strasburgo. Nel 1794, essendosi rifiutato di prestare giuramento secondo le disposizioni della costituzione civile del clero, fu imprigionato e condannato; alla caduta di Robespierre, poté tornare in Germania. Aveva già pubblicato (1790) una Commentatio biblica in effatum Christi: tu es Petrus, di ispirazione febroniana, e la maggiore delle sue opere, il Deutsche Brevier (1792), un libro di edificazione di chiara ispirazione razionalistica. Al razionalismo biblico di J. S. Semler e di J. O. Michaelis è d'altra parte collegata la sua produzione esegetica (1800-1810: continuaz. della traduzione tedesca di K. Brentano). Prof. (1799) di lingue orientali a Friburgo in Brisgovia e Heidelberg, nel 1811 il suo dissenso con le autorità politiche lo costrinse a passare in Svizzera. Dal 1815 fu tuttavia prof. di dommatica e di esegesi a Breslavia.