DOHRN, Anton
Zoologo, nato il 29 dicembre 1840 a Stettino, morto il 26 settembre 1909 a Monaco di Baviera. Acquistò fama mondiale quale fondatore della Stazione zoologica di Napoli. Dal padre Carlo Augusto, fondatore della Entomologische Zeitschrift, il D. ereditò la passione oltre che per la zoologia, per la musica, e la letteratura. Fin da giovane cominciò a interessarsi alla zoologia, raccogliendo coleotteri insieme con i fratelli per arricchire la collezione paterna; ancor giovinetto pubblicò alcuni scritti entomologici. Frequentò le università di Bonn, Jena e Berlino e in questa conseguì la laurea in scienze naturali, dedicandosi in particolar modo alla zoologia, che poi, come libero docente, insegnò dal 1867 al 1871 a Jena, ove contrasse amicizia con il Gegenbaur e con il Haeckel, che furono suoi maestri e in parte forse contribuirono a risvegliare in lui l'interesse per la ricerca e le speculazioni biologiche. Ma ben presto si mise in aperto contrasto con i suoi maestri per alcune ipotesi intorno alla derivazione dei Vertebrati. Fu soprattutto l'opera del Darwin che, trascinandolo nella nuova corrente d'idee, gli additò la sua via, quando cominciava a esitare. E non tardò molto a proporsi un arduo tema: la preistoria dei Vertebrati, che cercò di fondare sopra un'ardita ipotesi, formulata in un breve opuscolo pubblicato nel 1875 Der Ursprung der Wirbeltiere und das Prinzip des Funktionswechsel, prologo a una numerosa serie di ricerche embriologiche, pubblicate nelle Mittheilungen aus der zoologischen Station zu Neapel dal 1881 al 1907 sotto il titolo complessivo di Studien zur Urgeschichte der Wirbeltiere, le quali, se non riuscirono a risolvere l'arduo problema, rappresentano importanti contributi all'embriologia dei pesci cartilaginei e ossei, e al problema della metameria del capo.
Già prima egli aveva pubblicate alcune ricerche sullo sviluppo dei Crostacei, inspirate da problemi filogenetici. E fu appunto per condurre queste ricerche ch'egli si recò nel 1867 a Messina e si persuase della grande importanza della biologia marina e della necessità di creare laboratorî in riva al mare, dove gli studiosi potessero trovare tutto il necessario per eseguirvi le loro ricerche. Così nacque nella sua fervida fantasia l'idea di fondare una stazione zoologica marina sulle rive del Tirreno. Poiché il padre gli negava i mezzi necessarî, ebbe l'idea di costruire in una città adatta un acquario aperto al pubblico, che servisse al tempo stesso a rendere più accettabile il progetto ai profani e a far le spese del laboratorio dedicato alla scienza. E senz'altro si mise all'opera, scegliendo Napoli come sede della futura Stazione:
Iniziate nel marzo 1870 le difficili trattative col municipio di Napoli, solo nel febbraio 1874 riusci ad aprire la Stazione zoologica che, attraverso molte e varie vicende, superando difficoltà di ogni sorta, crebbe e si affermò nel mondo scientifico e divenne dal 1874 in poi, meta di una numerosa e sempre rinnovantesi falange di biologi. Nella sua opera gli fu di valido aiuto la moglie, Maria Baranowski.