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RUBINSTEIN, Anton Gregor

di Gastone ROSSI-DORIA - Enciclopedia Italiana (1936)
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RUBINSTEIN, Anton Gregor

Gastone ROSSI-DORIA

Musicista, nato il 28 novembre 1829 a Wechwotynez (Podolia), morto il 20 novembre 1894 a Peterhof. Studiò dapprima il pianoforte sotto la guida della madre sua e di A. Villoing, e, dopo fortunati giri concertistici in tutta Europa, la composizione a Berlino. Nel 1848 torna in Russia dove, protetto dalla granduchessa Elena, svolge una intensa attività di compositore (tra l'altro, produce proprio allora buon numero di opere teatrali). Nel 1854 riprende a viaggiare, tanto per istruzione quanto per impegni artistici. In Germania intanto trova successi grandissimi come concertista e come compositore, e prende a pubblicare le sue musiche. Nel 1858, tornato a Pietroburgo, è chiamato a corte come virtuoso di camera e poi è nominato direttore dei concerti; dal '59 al '67 tiene la direzione della Società musicale di Pietroburgo, fonda in questa città il conservatorio che doveva presto assurgere a larga fama, e lo dirige fino alla ripresa dei suoi giri di concertista, che si svolgono dal '67 al '70; dal '71 al '72 dirige i concerti della Wiener Gesellschaft; nel'72-'73 passa in America; nell '87 riassume la direzione del conservatorio pietroburghese, per lasciarla nel '90. Passa gli ultimi anni quasi sempre a Dresda, carico di onori e di gloria.

Il R. fu celebrato soprattutto come pianista, nonostante i reali valori di molte sue pagine. Da quanto può oggi risultarci, la sua arte d'interprete dei grandi maestri e di sé stesso si doveva fondare, tecnicamente, su una padronanza della tastiera non inferiore a quella posseduta da F. Liszt (e infatti, morto S. Thalberg, nessun pianista tenne il confronto col Liszt, se non il R.), esteticamente, su di un temperamento focoso e passionale, innamorato dei grandi impeti e dei grandi splendori. Sembra che la sua interpretazione fosse assai libera (e del resto lo era anche quella del Liszt) e che non mai apparisse in tutta la sua potenza come quando s'applicava alla stessa sua musica. Quest0 temperamento fiammeggiante, alieno dalla meditazione e dall'analisi spirituale, si manifesta del resto pienamente nell'opera del R. compositore. Pochi lavori ne rimangono ancor oggi in vita. Per i suoi romantici trasporti, il R. si giova di qualunque sostanza egli trovi; né questo eclettismo giunse mai ad un superamento. Nelle. sue opere di teatro il R. può riuscire talvolta a imponenti effetti, che però son legati alla prima sorpresa. Il solo Demone viene ancora - ma sempre meno frequentemente - rappresentato. La musica da camera, invece, soffre troppo grave danno dall'incapacità del R. di fronte alla seria e raccolta composizione di stile legato, dove ogni scoria e ogni sovrabbondanza subito emergono in evidenza. Migliore è la posizione del R. nella composizione per solo e orchestra, in cui la sua infiammata eloquenza oratoria trova il naturale sfogo, diventando quasi un valore positivo. E momenti di vera potenza si possono del resto additare anche in qualche lavoro d'orchestra, p. es., nelle sinfonie op. 42 (Sinfonia dell'Oceano, la chiama il R., precorrendo anche a parole il "titanismo" d'un G. Mahler) e op. 95 (Sinfonia drammatica), che talvolta ritornano in programma, come uno o due dei concerti per pianoforte. Arte, dunque, impura, ambigua e pure generosa, che non sa superare le posizioni romantiche, ma spesso le illumina.

Composizioni. - Tra le moltissime (119 con numero d'opera, più una trentina non numerate) vanno ricordate specialmente le seguenti: 15 lavori teatrali (le opere Dmitrij Donskoj, 1852; Sibirskie Ochotnihi, 1853: Forucka Duraček, 1853; Hagi Abrek, 1853; Mestij, 1858; Die Kinder der Haide 1863; Feramor [Lalla Rukč], 1863; Der Turm zu Babel, 1870; Il Demone, 1875; Die Macchabäer, 1875; Nerone, 1879; Il mercante di Mosca, 1880; La Sulamita, 1883; Unter Räubern, 1883; Der Papagei, 1884; Gorjučka, 1889; oltre al ballo La Vigna); 6 sinfonie (op. 40, 42 [Ocean], 56, 95 [Drammatica], 107, 111); 4 ouvertures (op. 43 [Trionfale]. 60, 116 [Antonio e Cleopatra],120 [Solenne]), e molti componimenti liberi, poema sinfonico o altrimenti; 5 concerti, 2 fantasie, 1 capriccio per pianoforte e orchestra; 1 concerto e altri pezzi per violino e 2 concerti per violoncello. Oratorî, cantate, scene drammatiche, cori, ecc., oltre un centinaio di Lieder, romanze, ecc., per canto e pianoforte. Un ottetto, un sestetto, 2 quintetti, un quartetto con pianoforte, 5 trii con pianoforte, 3 sonate per violino e pianoforte, 2 per violoncello e pianoforte, una per viola e pianoforte, una per pianoforte a 4 mani, quattro, più una Fantasia, Studî, e molti altri lavori, per pianoforte solo.

Pubblicazioni varie: Memorie, 1889 (in tedesco, Lipsia 1893); Die Musik und ihre Meistir, 1892; Leitfaden zum richtigen Gebrauch des Pf. Pedals (postuma, 1896); Gedankenkorb (supplemento a Die Musik, ecc., 1897), Die Mister des Klaviers, 1895, ecc.

Bibl.: B. Vogel, A. R., Lipsia 1888; E. Label, A. R., ivi 1892; A. Soubies, A.R., Parigi 1895; La Mara, A.R., Lipsia 1905; N. Bernstein, A.R., ivi 1911; A. Hervey, A. R., Londra 1913; J. Martinov, Épisodes de la vie d'A. R., Bruxelles 1855; K. Preiss, A. R. s pianistische Bedeutung, Lipsia 1914; F. Draseke, A. R., in Revue musicale indépendante, II, p. 138; C. Maclean, R. as composer for the Pf., in Sammelb. der intern. Musikgesellschaft, 1913-14, p. 360.

Vocabolario
gregoriano¹
gregoriano1 gregoriano1 agg. – Relativo a un personaggio storico di nome Gregorio, per lo più con riferimento a pontefici. In partic.: 1. Canto g. (anche s. m., il g.), canto monodico (costituito cioè da una sola linea melodica), corale...
gregòrio
gregorio gregòrio s. m. – Moneta d’argento, del valore di 1 paolo, coniata nella zecca di Bologna nel 1574 per ordine del papa Gregorio XIII, con il busto del papa e la figura di s. Petronio.
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