WILDGANS, Anton
Poeta austriaco, nato il 17 aprile 1881 a Vienna, morto a Mödling presso Vienna il 3 maggio 1932. Nel 1911 abbandonò la carriera di magistrato per consacrarsi interamente all'attività letteraria. Dal 1921 al 1923 diresse il Burgtheater, carica alla quale fu richiamato nel 1930.
Esordì con volumi di liriche di tono molto personale (Herbstfrühling, 1909; Und hättet der Liebe nicht, 1911) cui seguirono Die Sonette an Ead (1913), Österreichische Gedichte (1914-15) e Mittag (1917). Con la tragedia Armut (1914) e con le successive Liebe (1916, che tratta il problema del matrimonio), Dies Irae (1918, ispirato al conflitto tra figli e genitori), W. diede il suo contributo al dramma espressionista di cui si avvertono in lui alcuni tratti caratteristici, come la preferenza per il caso tipico di fronte al problema puramente individuale e l'avvicendarsi del discorso libero con quello metrico. Alla tragedia biblica Kain (1920) fecero ancora seguito delle traduzioni (Sonette aus dem Italienischen, 1925) e le raccolte Wiener Gedichte (1926), Das Buch der Gedichte (1929). Il poema in esametri Kirbisch (1927), d'intonazione satirico-polemica, è una vivace accusa contro taluni ambienti dell'epoca della guerra mondiale.
Intimamente legata al proprio ambiente borghese, l'opera drammatica di W. risente talvolta il contrasto tra l'ispirazione del poeta e il tono estatico del dramma contemporaneo che egli vuol far suo.
Bibl.: J. Soyka, Das Buch um A. W., Lipsia 1932; A. Dörfler, A. W. und seine besten Bühnenwerke, Berlino 1922.