BELLATI (Belatti), Antonfrancesco
Nacque a Camporgiano in Garfagnana il 2 nov. 1665, da Alessandro, nobile di Massa in Lunigiana, e da Francesca Paltrinieri di Sassuolo. Pochi anni dopo il padre si trasferì a Ferrara con tutta la fanùglia, e qui risiedé stabilmente fino alla morte, per cui da alcuni autori il B. è annoverato fra gli scrittori ferraresi.
A Ferrara il B. frequentò il collegio dei gesuiti e ben presto, a quindici anni, fu accolto come novizio nella Compagnia di Gesù. Così, ottenuto il consenso paterno, il 24 maggio 1681 entrava nel noviziato di Bologna, ove compì il corso di studi umanistici e di filosofia. Nel 1689 fu destinato al collegio Farnese di Parma come insegnante di belle lettere, e svolse questa attività per un quinquennio, al termine del quale intraprese gli studi di teologia. Ordinato sacerdote intorno al 1696, pronunciò i quattro voti solenni il 2 febbr. 1699.
Già da qualche tempo il B. aveva iniziato la sua attività di predicatore, ma dopo la professione solenne vi si dedicò senza risparmio, fino a quando la salute gracile e cagionevole lo costrinse ad abbandonare il pulpito. Di questo periodo ci resta solo l'Orazione funebre per l'anniversario della fu serenissima Duchessa di Mantova (Mantova 1704), cioè di Anna Isabella Gonzaga, tenuta a Mantova il 19 nov. 1704 nella chiesa di S. Maria, dell'Umiltà.
Tornato a Ferrara, il B. cominciò ad insegnare privatamente filosofia morale, finché intorno al 1707fu inviato al collegio di Piacenza, come direttore spirituale della Congregazione de' Cavalieri. In questi anni entrò nell'Arcadia con il nome di Acreo Larissiano.
Nel 1711 il B. diede alle stampe a Padova Le obligazioni d'un marito cristiano verso la moglie, opera in forma di lettera che appartiene al filone della vasta letteratura edificante dell'epoca e s'avvale di uno stile semplice e conciso. Il libro ebbe grande fortuna: riedito più volte in Italia (Parma 1712, Bologna 1712 e 1758, Padova 1790, Bologna 1794, Modena 1869), fu tradotto in francese, una prima volta come Les obligations d'un époux chrétien, envers son épouse (Lyon 1718) ed una seconda come Etat du mariage sanctifié par les obligations d'un époux envers son épouse (Nancy 1756), e in spagnolo con il titolo Regimen de los casados y las obligaciones de un marido christiano con su mujer (Valladolid 1788). A complemento di quest'opera il B. scrisse Le obligazioni di una moglie cristiana, che uscì postuma a Venezia nel 1757.
Intorno al 1712 il B. fu nominato rettore del collegio di Piacenza e, compiuto il suo mandato, fu riconfermato nella carica. Intanto aveva ripreso a predicare, sia pur con moderazione (nel 1713 fu pubblicato a Piacenza il suo Discorso sacro nel solennizzarsi la canonizzazione di S. Pio V dai RR. PP. Predicatori di Piacenza).
Quando, nel 1714, Elisabetta Farnese andò sposa al re di Spagna Filippo V, il duca di Parma Francesco I le assegnò come confessore durante il viaggio il Bellati. Ma allorché si giunse ai confini spagnoli egli fu costretto, per lo stato della sua salute, a chiedere congedo. Tornò a Piacenza e si dedicò interamente alla predicazione. Un'Orazione funebre nella morte del... card. Taddeo Luigi dal Verme, vescovo di Ferrara uscì aFerrara nel 1718 e a Parma nello stesso anno. Il 24maggio 1725 tenne nel collegio di S. Lucia a Bologna il Ragionamento delle singolari virtù del religiosissimo P. Andrea Alcenago della Compagnia di Gesù (Bologna e Venezia 1725).
L'eloquenza del B., tanto ammirata dal contemporanei, ha i suoi pregi maggiori nella moderazione dell'enfasi, nell'equilibrio della frase e nella purezza del vocabolario, pregi ai quali la sincerità dello spirito religioso che lo anima aggiunge forza e convinzione. Il Mazzuchelli ne sottolinea, non a torto, il "buon gusto nella pulitezza dello stile" e lo definisce "uno de' più colti scrittori che in nostra lingua volgare abbia avuto in questo secolo la Compagnia di Gesù".
Nel 1731 a Piacenza fu data alle stampe un'altra sua opera di edificazione, l'Arte di raccomandarsi a Dio, o sia le virtù dell'orazione, pubblicata di nuovo a Padova nel 1731 e a Piacenza nel 1734. Anche di essa si hanno varie traduzioni. Il gesuita J. F. de Isla, la volse in castigliano (Arte de encommendarse à Dios, Madrid 1783), e da questa versione fu tratta la prima edizione francese: Qualités de la prière, ou l'Art de prier (Toulouse s. d., ma 1815). All'originale italiano risalgono invece le due successive edizioni Méthode et puissance de la prière (Poissy 1842) e Conditions et puissance de la prière (Bruxelles 1882).
Il B. morì a Piacenza il 10 marzo 1742.
Delle sue orazioni sacre furono curate varie raccolte, la prima delle quali - largamente incompleta - uscì a Venezia nel 1742 in un volume. Le Opere complete in quattro volumi furono pubblicate a Ferrara nel 1744-1748. A parte furono ristampati i Panegirici sacri (Venezia 1747)e il Quaresimale (Venezia 1754).
Fonti e Bibl.: G.Cinelli Calvoli, Biblioteca volante, I, Venezia 1734, p. 125; G.M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, pp. 660-662; G.Tiraboschi, Biblioteca modenese, I, Modena 1781, pp. 187-190; L.Ughi, Diz. stor. degli uomini illustri ferraresi, I, Ferrara1804, pp. 37 s.; C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, I, Bruxelles-Paris 1890, coll. 1254-1259; VIII, ibid. 1898, coll. 1807 s.; IX, ibid.1900, col. 1757; XII, Louvain 1960, col., 950; G.Sforza, Continuazione e aggiunte alla Biblioteca modenese di G. Tiraboschi, in Atti e Mem. d. R. Deput. di storia patria per le prov. modenesi, VI, 1(1908), pp. 156-170; E. Santini, L'eloquenza italiana dal Concilio Tridentino ai nostri giorni, I, Milano1923, p. 172; G.Natali, Il Settecento, I, Milano1936, pp. 144, 179; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VII, coll. 826 s.; Enc. Cattolica, II, coll. 1183 s.