SCHULTING, Antonie
Giurista olandese, figlio del filologo Giovanni, nato a Nimega il 23 luglio 1659, morto a Leida il 12 marzo 1734. Studiò giurisprudenza a Leida, ottenendo il grado di doctor iuris nel 1683, sotto la guida di J. F. Bockelmann e del Voet. Studiò anche la filologia col Rycquius e col Graevius. Nel 1694 fu nominato professore a Harderwick, nel 1713 a Leida al posto del Voet; ivi fu collega del Noodt.
Fu uno dei maggiori studiosi della scuola storica olandese di diritto e giustamente chiamato il Cuiacio olandese. Fra le sue principali opere son da citare: Dissertationes de recusatione iudicii, Franeker 1708; Enarratio partis primae digestorum, Leida 1720; Iurisprudentia anteiustiniana (una delle migliori edizioni dei testi giuridici pregiustinianei, corredata da dottissime note storiche e giuridiche, manuale prezioso anche per lo studioso moderno del diritto romano), Leida 1717; Thesium controversarum iuxta series digestorum decades, ivi 1738; Notae ad veteres glossas verborum iuris in Basilicis, edite nel Thesaurus dell'Otto, III; De iurisprudentia historica, Leida 1724; Exercitatio ad Valerii Maximi lib. VII de testamentis rescissis. Un particolare posto spetta alle Notae ad Digesta seu Pandectas (Leida 1834-35), edite in sette tomi (l'ultimo diviso in due parti) da N. Smallemburg con osservazioni critiche e supplementi: opera di ricchissima erudizione e di alta utilità anche per lo studio critico delle Pandette.