SOVA, Antonín
Poeta e prosatore cèco, nato a Pacov il 26 febbraio 1864, morto ivi il 16 agosto 1928; fu per lunghissimo tempo direttore della biblioteca comunale di Praga. Fece un certo scalpore nel 1897 un suo scritto polemico (ispirato a sentimento nazionale) contro Th. Mommsen.
In Kvĕty intimních nálad (Fiori di stati d'animo intimi, 1891) si nota ancora un tono marcatamente realistico; nel volume Jeśtě jednou se vrátime (Ancora una volta ritorneremo, 1900) affronta il problema dell'individuo entro la vita collettiva; in Tři spěvy dneškê a zítřkê (Tre canti dell'oggi e del domani) si sente l'eco di Walt Whitman e del Verhaeren. Successivamente non gli furono estranei influssi di R. Dehmel. Degni di nota sono i volumi postumi Hovory věci (Colloquî, 1929) e Za člověka (Per l'uomo, 1930). Meritano pure di essere citati i romanzi: Ivêv roman (Il romanzo di Ivo, 1902), Výpravy chudých (Spedizioni di poveri, 1903), Toma Bojar (1912). Le sue opere complete uscirono dal 1910 al 1921, poi in una seconda edizione dal 1922 al 1927.
Bibl.: F. X. Salda, A. Sova, Praga 1924; A. Novák, Básnická etika A. Sovy (L'etica poetica di A. S.), 1917; L. N. Zverina, A. S., 1918.