BARCELLONA, Antonino
Nacque a Palermo il 22 nov. 1726 da nobile famiglia decaduta. Studiò nel Collegio dei gesuiti, ottenendo la laurea in teologia ed entrando poi nella Congregazione dell'Oratorio di S. Filippo Neri. Completò quindi la propria formazione con studi rivolti alla matematica e alla fisica (seguendo l'insegnamento di Nicolò Cento), di architettura, di archeologia, e specializzandosi nella conoscenza del greco e dell'ebraico. Sulla scorta di questa vasta erudizione affrontò ricerche riguardanti storia sacra, antichità ecclesiastiche, biblistica e patrologia. Fu scelto come bibliotecario nel convento degli oratoriani di Palermo e incaricato dell'insegnamento di storia ecclesiastica (che tenne per quasi cinquant'anni) e di istituzioni teologiche ai giovani della Congregazione. Esaminatore sinodale e teologo del vescovo, svolse anche una notevole attività come predicatore. Morì il 5 maggio 1805.
Di non scarso rilievo la sua opera di biblista, tesa a dare un fondamento positivo e storico alla teologia, contro la dominante tendenza retorica. Applicò tra i primi il metodo comparativo nello studio dei Libri Sacri, attenendosi per quanto possibile al senso letterale e tentando di risolvere le oscurità o contraddizioni mediante un'accurata analisi intema dei testi.
Postume apparvero le sue opere fondamentali: la Parafrasi dei libri de' profeti, 5 voll., Venezia 1827-28 (la Parafrasi della profezia di Abdia uscì a titolo di saggio a Venezia nel 1826), con un inquadramento storico delle singole figure dei profeti e un'appendice sulla storia degli ebrei dall'epoca dei profeti alla distruzione di Gerusalemme, e la Parafrasi dei quattro Evangeli posti in armonia, vol. I, Palermo 1831; voll. I e II, ibid. 1839.
Quest'opera comprende tredici dissertazioni di argomenti storico-geografici ed esegetici ("Sul sito, sull'ampiezza e la qualità della Giudea, e sullo stabilimento del governo politico che vi trovò Gesù Cristo nella sua nascita e le mutazioni che si fecero"; "Sulla diversa maniera di conciliare le due diverse genealogie di Gesù Cristo una descritta da S. Matteo, l'altra da S. Luca"; "Sulle sette che ai tempi di Gesù Cristo dominavano nella Giudea"; "Sopra l'ingresso che negli ultimi tempi dovranno fare gli Ebrei nella Chiesa di Gesù Cristo", ecc.). Il B. è anche autore di un'opera ascetica, La felicità de' santi., 3 voll., Palermo 1800-1801 (rist. a Napoli 1853-54),di varie orazioni funebri (per il principe di Torremuzza, per mons. Castelli, vescovo di Cefalù) e di alcune tragedie. Rimasero invece inedite altre opere, fra cui Institutionum theologicarum Pars altera de Deo eiusque proprietatibus et operibus; Exercitatio de iure personarum, quaruni interest leges acceptare (conservate mss. nella biblioteca degli oratoriani di Palermo).
Bibl.: G. E. Ortolani, Biogr. degli uomini illustri della Sicilia, III, Napoli 1821, p. 13; D. Scinà, Prospetto della storia letter. della Sicilia nel secolo decimottavo, III, Palermo 1827, p. 392; C. A.De Rosa marchese di Villarosa, Memorie degli scrittori filippini..., Napoli 1837, Vp. 30-35; A.Narbone, Bibl. sicola sistematica, III, Palermo 1854, pp. 259, 266, 349; IV, ibid. 1855, p. 392; G. M. Mira, Bibl. siciliana, I, Palermo 1875, p. 82; H. Hurter', Nomenclator litterarius theologiae catholicae,Oeniponte 1911, V, 1, col. 684; Diz. dei siciliani illustri,Palermo 1939, pp. 57 s.; Dici. de Théol. cathol., II, 1, coll. 387 s.; Dict. d'Hist. et de Géogr. ecclés., VI, col. 670; Dici. de la Bible, 1,2, col. 1458; Encicl. cattolica, II, col. 837.