Di Vita, Antonino
Archeologo, nato a Chiaramonte Gulfi (Ragusa) il 19 ottobre 1926, morto a Roma il 22 ottobre 2011. Dal 1968 professore nell'università di Macerata, di cui è stato anche rettore; dal 1977 direttore della Scuola archeologica italiana di Atene, della cui attività pubblica i resoconti nell'Annuario della Scuola archeologica italiana di Atene. Socio corrispondente dei Lincei (dal 1993).
Ha istituito l'Antiquarium di Ragusa (1960) e ha cooperato alla ristrutturazione dell'ala Sud del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma (1961). Come archeologo e soprattutto come direttore della Scuola archeologica di Atene ha promosso numerose campagne di scavo nell'Africa del Nord, in Grecia, a Cipro e in Italia. Consigliere del governo libico per le antichità (1962), ha condotto scavi in Tripolitania: a Leptis Magna di cui ha studiato il teatro; a Sabratha rinvenendo resti di case, un mausoleo punico-ellenistico, un tophet e una necropoli nei pressi di Sidrat al-Bālīk; in Cirenaica a Cirene; e, insieme ad A. Carandini, in Tunisia a Cartagine.
La sua attività di scavo in Grecia si è svolta: nel Peloponneso, a Pallantion, dove la Scuola archeologica italiana e l'Istituto svedese di Atene hanno ripreso le campagne di scavo nell'area sacra dell'acropoli dal 1984; nell'isola di Creta ad Haghià Triada, nella necropoli geometrica e orientalizzante di Priniàs e soprattutto a Gortina, dove gli scavi riguardano prevalentemente le strutture del periodo tardoantico e protobizantino e hanno portato risultati nuovi per la storia della città arcaica; nelle isole dell'Egeo, a Lemno, dove ha avviato lo scavo del sito preistorico di Poliochni e continuato quello di Efestia e del Cabirio a Chloi; a Rodi e a Coo. A Cipro, nel sito di Nea Paphos, la Scuola archeologica ha avviato uno scavo in collaborazione con l'università di Catania.
In Italia Di V. ha condotto campagne di scavo soprattutto in Sicilia: a Selinunte, di cui ha studiato l'urbanistica in generale e in particolare le fortificazioni, a Camarina e a Piazza Armerina. Ha inoltre studiato, come storico dell'arte, le sculture di Sperlonga e i bronzi di Riace. Altro suo campo di interesse sono i fenomeni sismici nell'antichità. A Macerata ha avviato una valorizzazione del territorio a partire da siti come Treia e Urbisaglia.
Tra le opere: Ricerche archeologiche in territorio di Chiaramonte Gulfi (Acrillae) (1954); La villa della 'Gara delle Nereidi' presso Tagiura: un contributo alla storia del mosaico romano. Ed altri recenti scavi in Tripolitania (1966); Alessandria e il mondo ellenistico-romano: studi in onere di Achille Adriani, 3 voll. (1983-84) curati con N. Bonacasa; Gortina i-ii (in collab., 1988, 1997); Scavi e ricerche in Grecia e a Cipro della Scuola archeologica italiana. 1977-1987 (1994). Nel 1981 ha collaborato all'allestimento della mostra Prima Italia, tenutasi nel museo del Pireo; a Roma è stato il coordinatore scientifico del catalogo della mostra Alessandro Magno. Storia e mito (1995).