ABETTI, Antonio
Nacque a S. Pietro di Gorizia il 19 giugno 1846 e si laureò in ingegneria all'università di Padova nel 1867. Fu assistente e poi astronomo aggiunto all'osservatorio astronomico di Padova dal 1868 al 1893; quindi professore di astronomia all'università di Firenze e direttore dell'osservatorio astronomico di Arcetri dal 1894 al 1921.
Discepolo di G. Santini e di G. Lorenzoni, si dedicò in Padova all'astronomia di posizione, osservando specialmente con l'equatoriale Dembowski piccoli pianeti, comete, occultazioni di stelle, eclissi parziali di sole. Nel 1874 fece parte della spedizione italiana diretta da P. Tacchini, che si recò a Muddapur nel Bengala per osservare il passaggio di Venere sul disco del sole. Eseguì l'osservazione spettroscopica del passaggio e le determinazioni delle coordinate astronomiche della stazione occupata dalla spedizione. Nel 1876 si recò a Berlino per perfezionarsi presso l'Istituto delle effemeridi astronomiche nel calcolo delle orbite planetarie. Partecipò alle osservazioni di differenze di longitudini promosse dalla Commissione geodetica italiana, portando perfezionamenti e semplificazioni nelle determinazioni del tempo. A Firenze (1894) riedificò l'osservatorio di Arcetri, rimasto inattivo per la prematura morte del suo fondatore G.B. Donati.
Notevoli furono l'attività dell'A. per la costruzione degli strumenti, in particolare dell'equatoriale di Amici e del piccolo meridiano di Bamberg, e l'uso fattone dall'A. e dai suoi collaboratori per osservazioni di piccoli pianeti, comete, determinazioni di tempo e di coordinate di stelle fisse. Promosse i progetti per edificare sulla collina di Arcetri gli istituti di fisica e di ottica e per indirizzare l'osservatorio di Arcetri verso il nuovo ramo dell'astronomia, l'astrofisica.
Dal 1894 al 1921 le osservazioni e memorie astronomiche dell'A. e dei suoi collaboratori sono state da lui raccolte nelle pubblicazioni dell'osservatorio di Arcetri. Numerose note sulla precisione delle osservazioni, sul calcolo delle probabilità applicato principalmente alla teoria degli errori, sulle soluzioni delle equazioni che s'incontrano nel metodo dei minimi quadrati, sulla costruzione e rettifica degli strumenti astronomici, si trovano raccolte nelle Memorie della Società astronomica italiana, nei Rendiconti dell'Accademia dei Lincei, di cui fu socio nazionale. Altre sue pubblicazioni riguardano la teoria e pratica della costruzione di un orologio solare, le maree e le loro predizioni ed uno studio su Galileo in Arcetri.
Morì ad Arcetri il 20 febbr. 1928.
Bibl.: Per il necrologio e l'elenco delle pubblicazioni dell'A., si veda G. Silva, in Mem. d. Soc. astronomica ital., IV (1928), p. 193; L. Camera, in Vierteljahrschrift der astron. Gesellschaft, LXIV (1929), p. 2.