ACQUAVIVA, Antonio
Figlio di Andrea Matteo e di Caterina Tomacelli, nacque non prima del 1394, succedendo nel titolo ducale di Atri alla morte del padre (1407). Ancora giovanetto, nel generale disordine che l'assassinio di Andrea Matteo da parte dei Melatino portò nei suoi domini, fu sorretto dall'energia della madre, che riuscì ad ottenere l'appoggio di Ladislao, forse per qualche tempo favorevole ai Melatino, come farebbe supporre l'indulto concesso appunto da Ladislao alla terra di Colonnella, ribellatasi all'A. il 15 luglio 1407, pochi mesi dopo la uccisione di suo padre.
Ottenuta dal re la vendetta sui Melatino, l'A. poté rientrare in possesso completo dell'eredità paterna. Ladislao gli dimostrò inoltre la propria benevolenza dandogli in moglie la figlia di Raimondo Orsini del Balzo, Maria Caterina, e stabilendo fastose cerimonie che durarono dal luglio all'ottobre del 1408.
Dell'A. si ricorda ancora che nel 1414 riuscì a salvare la vita a Paolo Orsini, condannato a morte per ribellione da Ladislao, intercedendo per lui presso Giovanna, dopo la scomparsa di Ladislao (6 ag. 1414).
Morì nel 1415, senza lasciare eredi. La tradizione gli attribuisce la costruzione del palazzo ducale di Atri, eretto su resti di costruzioni romane.
Fonti e Bibl. Diurnali detti del duca di Monteleone, a cura di N. F. Faraglia, Napoli 1895, p. 56; P. Litta, Fam. cel. ital., Acquaviva,tav. II; V. Bindi, Castel S. Flaviano...,II, Napoli 1880, pp.129-134; A. Cutolo, Ladislao d'Angiò-Durazzo, Milano 1936, I, p. 283; II, pp. 143 ss. (che confonde questo A. col padre Andrea Matteo e col nonno Antonio).