AGELLI (Agellio, Agellius, Aielli), Antonio
Nato a Sorrento nel 1532, entrò nel 1551 tra i teatini di S. Paolo Maggiore di Napoli e vi professò il 13 dic. 1553. Trasferito a Roma, in S. Silvestro al Quirinale, si diede allo studio delle lingue bibliche sotto la guida del futuro cardinale G. Sirleto. Ispettore della Stamperia vaticana, diresse l'edizione greca del Nuovo Testamento. Sotto Pio V fu membro, fra i più autorevoli, della commissione per la revisione della Vulgata e sotto Sisto V per l'edizione della Settanta (1587), e di nuovo per quella della Vulgata ordinata da Clemente VIII (1592). Raccolse i frammenti dell'Itala ed ebbe parte diretta nella revisione del Salterio Romano, edito nel 1583, nonché nella compilazione dei Concili, che egli tradusse dal greco, e nella revisione critica del Talmud.
Era stato dal 1572, per tre anni, il primo preposito della Casa di S. Siro in Genova e dal 1579, per due anni, di S. Abbondio in Cremona. Clemente VIII, che lo aveva nominato consultore della Congregazione dell'Indice, lo promosse il 24 nov. 1593 al vescovado di Acerno, che egli amministrò con zelo e saggezza nel rinnovato spirito della riforma tridentina. Nel 1604 rinunciò al vescovado per ritornare a Roma e dedicarsi ai suoi studi preferiti. Clemente VIII gli conferì allora il beneficio non residenziale dell'abazia di Santa Maria di Monteverde in Basilicata e, assegnandogli alloggio e pensione in Vaticano, gli affidò, per l'insegnamento delle lingue classiche, il nipote cardinale Silvio Aldobrandini.
Morì a Roma il 19 novembre 1608 e venne sepolto nella chiesa di S. Silvestro al Quirinale.
Opere: In Lamentationes Ieremiae commentarium ex auctoribus graecis collectum, Romae 1585, 1589; In. Habacuc prophetam Commentarium, Antuerpiae 1597; Commentarii in Psalmos et in divini officii Cantica, Romae 1606; ristampato a Colonia 1607, e a Parigi 1611: è la sua opera principale, ritenuta dal Levesque (Dict. de la Bible, I, col. 265) forse il migliore commentario del sec. XVII e che conserva ancor oggi il suo valore; il In Proverbia Salomonis commentarius fu pubblicato postumo dal p. L. Novarini, in Variorurn opusculorum..., Veronae 1649. Versioni dal greco: i diciassette libri di s. Cirillo d'Alessandria De adoratione in spiritu et veritate, Romae 1588; De nomine coemeterii di s. Giovanni Crisostomo, Lugduni 1615; i cinque libri adversus Nestorium, la Epistola ad Successum di s. Cirillo d'Alessandria e il De fide ad Armenos di Proclo nella collezione dei Concili (Romae 1607-1608): versioni ristampate rispettivamente da F. Duceo (1629), Aubert (1638) e Ceillier (1747). Il catalogo dei mss. inediti, oggi irreperibili, è dato da A.F. Vezzosi.
Fonti e Bibl.: Arch. generalizio teatino, Roma; Le Vite dell'A., mss., di M. Ghislieri, pubblicata parzialmente dal Vezzosi, e di L. Guarini (con bibl.); ibid., Catalogo... dei cardinali, degli arcivescovi e vescovi, f. 24, XII; Annali della Casa di S. Siro di Genova, ff. 6-22; Cassett. 43 (Cremona); Biblioteca nazionale di Napoli, Fondo teatini, n. 148: Epistolae graecae et latinae. G. B. Del Tufo, Histonia della Religione de' Padri Cherici Regolari, I, Roma 1609, p. 271-273; G. B. Castaldo, Memorie di cinquanta... teatini, Roma 1615, p. 254; J. Sios, Historiarum Clericorum Regularium, I, Romae 1650, pp. 310, 512, 532, 639; II, ibid. 1675, pp. 19, 64; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, p. 181-183; A. F. Vezzosi, I scrittori de' chierici regolari detti teatini, I, Roma 1780, pp. 5-24; F. Kaulen, Geschichte der Vulgata, Mainz 1868, pp. 442-446, 463-465; C. Padiglione, La Biblioteca del Museo nazionale di Napoli, Napoli 1876, p. 148; H. Hurter, Nomenclator literarius theologiae catholicae, III, Oeniponte 1907, coll. 511-514; L. v. Pastor, Storia dei Papi, IX, Roma 1925, pp. 187, 202; P. Gauchat, Hierarchia catholica..., IV, Monasterii 1935, p. 66; Relazione di D. Erasmo di Gaeta, in Regnum Dei-Collectanea Theatina, I (1945), pp. 64-65; Dict d'Histoire et de Géographie Ecclésiastique, I, coll. 931-932.