AGOSTI, Antonio
Nacque a Belluno il 4 ag. 1785 da Giuseppe e da Chiara Doglioni. Cultore delle arti figurative, raccolse e conservò nella sua casa opere notevoli di pittori di scuola veneta e in particolare numerosi paesaggi di M. Ricci.
Nel 1822 scrisse il Giornale Pittorico contenente memoria de' quadri, delle pitture e sculture nella Città e Provincia di Belluno, che si conserva nella biblioteca privata di casa Agosti. Promosse, nel 1832, la costruzione di due altari nella chiesa di S. Pietro in Belluno per collocarvi le due grandi sculture in legno di A. Brustolon provenienti dalla soppressa chiesa dei gesuiti. Podestà di Belluno dal 1830 al 1835 e dal 1842 al 1849, curò l'abbellimento della città rendendosi particolarmente benemerito nel raccogliere notevoli avanzi degli affreschi di Iacopo da Montagnana e di P. Amalteo che decoravano le sale dell'antico palazzo del Consiglio dei nobili.
Nel 1831 era stato a capo della missione che si recò a Roma per presentare a Gregorio XVI i voti della città natale per la esaltazione al pontificato.
Del viaggio e dei rispettivi incontri si conserva manoscritto un suo diario.
Nel 1848 aderì al moto rivoluzionario, e presiedette il governo provvisorio costituito il 25 marzo e rimasto in carica fino alla nomina del comitato dipartimentale. Quando Belluno fu rioccupata dagli Austriaci, l'A. non ebbe molestie e mantenne la carica di podestà, sebbene suo figlio Francesco, già guardia nobile imperiale, avesse assunto il comando dei volontari bellunesi inviati a preparare le difese del Cadore prima dell'arrivo di P. F. Calvi. L'A. si valse allora dell'alta sua influenza presso la corte di Vienna perché fosse usata clemenza e perché tutti i patrioti bellunesi che si erano rifugiati a Venezia potessero ritornare alle loro case.
L'anno successivo, riuscito vano il suo intervento personale presso il comandante militare della piazza di Treviso e presso l'imperatore per ottenere grazia a I. Tasso, condannato a morte per aver procacciato uomini alla difesa di Venezia, con una dignitosa lettera si dimise dalla carica di podestà e si ritirò a vita privata, dedicandosi con rinnovato amore ai suoi studi.
Confermato nell'avita nobiltà e nel titolo comitale dall'imperatore Francesco I, fu creato consigliere aulico e insignito della croce di cavaliere della Corona di ferro. Gregorio XVI lo insignì della Croce di cavaliere di Cristo e lo onorò con molte distinzioni e ricchi donativi.
Mori a Belluno il 25 genn. 1865.
Scritti principali: Del pittore bellunese G. Moech e di alcuni suoi dipinti in Venezia e in Belluno, in Gazzetta di Venezia del 20 ag. 1830; Elogio di Andrea Brustolon da Belluno, Padova 1833; Per la inaugurazione del ritratto di Gregorio XVI P. M., Belluno 1844; Provvedimenti per l'Annona di Belluno, Padova 1847; Il rev. don Giuseppe Agosti, Padova s.d.; Il nob. conte Giuseppe Agosti, Padova s.d.
Fonti e Bibl.: Belluno, Biblioteca Civica: A. Maresio-Bazzole, Diari bellunesi dal 1852 al 1873, ms. vol. II, n. 791; A. Buzzati, Bibliografia bellunese, Venezia 1890, nn. 813, 839, 940, 1173; L. Alpago-Novello, Giunte alla Bibliografia di Augusto Buzzati, a cura della Deput. di storia patria delle Venezie, Padova 1932, ad nomen.