ASCARI, Antonio
Nato a Sorgà (Verona) nel 1888, si recò giovanissimo a Milano, dove s'impiegò presso l'International Garage, e nel 1907 passò a lavorare nell'Officina De Vecchi, per conto della quale fu inviato nell'America meridionale; tornato a Milano nel 1910, vi aprì una propria officina automobilistica. La sua partecipazione alle competizioni automobilistiche cominciò nell'aprile 1911 con la corsa della "Sei giorni" di Modena, ma la prima vittoria giunse soltanto nel 1919, allorché l'A. trionfò nella corsa Parma-Poggio Bergeto; nel 1920 partecipò alla "Targa Florio" su macchina Fiat, subendo un grave incidente. In seguito l'A. colse numerosissime vittorie, tra le quali sono particolarmente da ricordare, oltre alla conquista del record mondiale di velocità su strada per vetture da 2.000 cmc. alla media oraria di km. 195.010 (1924), quelle conseguite nel "Gran Premio d'Italia" a Monza (1924) e nel "Gran Premio d'Europa" a Spa (1925); tali successi, conseguiti, oltre che con una eccezionale perizia, con singolare ardimento, gli valsero la fama di essere uno dei più grandi corridori automobilisti della sua epoca, e una larga popolarità.
L'A. morì il 26 luglio 1925, sulla pista del circuito di Monthléry, mentre al volante di un'Alfa-Romeo correva il "Gran Premio di Francia".
Bibl.: G. Canestrini, necrologio in Gazzetta dello Sport, 27 e 28 luglio 1925.